Serviva davvero una domenica così. Prima vittoria, secondo clean sheet e una serie di indicazioni di grande conforto per Giacomo Piva, alla prima esultanza piena da coach della Prima Squadra. È Giorgia Miotto a decidere la sfida del “Nespoli” di Arezzo con un gol sul finire del primo tempo, confermandosi sempre molto ispirata quando incrocia la sua ex: anche l’anno scorso fu lei a propiziare l’autogol amaranto in quel prezioso 1-1 di fine stagione. Oggi è stata la match winner di una sfida che fa salire le Titane virtualmente sopra la linea della zona retrocessione, benchè a pari punti con un Venezia costretto a fare i conti con una differenza reti peggiore.
Giacomo Piva recupera Fracas e Bertolotti, risparmiate però nell’undici iniziale, disposto in un 4-2-3-1 che prevede Casadei sulla tre quarti assieme a Tamborini e Giuliani, mentre la “diga” davanti alla difesa è composta dalle due Giorgia, Tudisco e Miotto. In difesa torna titolare Manzetti; centravanti è Sechi. La partenza non è a razzo, né da parte delle padrone di casa né da parte dell’Academy. Il primo tiro in porta lo scocca Tamborini al 14’, ma è debole e non dà grattacapi a Di Nallo. Tutto era nato da un calcio di punizione di Magni, che al 26’ ha un’altra chance su piazzato, questo molto invitante perché situato sulla linea dei sedici metri: il mancino della centrale plana sulla traversa dopo il tocco leggero di Di Nallo. Ne consegue un calcio d’angolo che la difesa di casa respinge corto: Tamborini può calciare più o meno dalla stessa zolla di Magni, e il suo destro sorvola di poco il montante. L’Arezzo per il momento non riesce a pungere, complice l’ottima applicazione delle Titane in fase difensiva. Il primo tiro di una certa pericolosità viene scoccato dopo la mezz’ora a seguito di una serie di carambole sulla lunetta: Barsali (entrata al posto dell’infortunata Martino, cui va un grande in bocca al lupo da parte di tutta la San Marino Academy) calcia forte, ma alto. Poco dopo, Lorieri apre per Tamburini che va subito al centro dell’area piccola alla ricerca di Razzolini, anticipata all’ultimo dalla difesa biancoazzurra.
Ma il tasso di pericolosità delle Amaranto resta crescente. Al 35’ Barsali lancia in profondità Razzolini, che scappa velocissima sulla fascia mancina, rientra e calcia decisa verso la porta, mancandola di un soffio. L’idea a quanto pare piace alle Titane, che qualche minuto dopo decidono di replicarla. Qui il lancione è quello di Magni, con Miotto che si inserisce alle spalle di Sechi (e della difesa), si presenta sola davanti a Di Nallo e la batte con una conclusione in spaccata. Gol dell’ex, peraltro il secondo consecutivo della 44, già a segno prima della sosta contro il Vicenza. L’Arezzo non reagisce al colpo subìto. Tutto quello che costruisce prima del duplice fischio è un tiro di Corazzi dalla grande distanza: Limardi controlla senza problemi.
Quando riemerge dall’intervallo, la squadra di casa prova a cambiare marcia. Il baricentro delle Amaranto si alza e quello delle Titane, fisiologicamente, si abbassa. I pericoli corsi da Cuciniello e compagne, comunque, non sono tanti e nascono più che altro da errori di palleggio. Come al 55’, su un rilancio corto di Congia: l’Arezzo riparte in massa, coinvolgendo nella transizione cinque giocatrici contro l’unica dell’Academy, Congia appunto. La palla, intercettata da Razzolini, viene trasmessa a Vlassopoulou, che sceglie di affrettare la conclusione trovando il tuffo risolutore di Limardi. Un’altra palla persa in uscita al 63’ offre a Barsali la possibilità di calciare dalla distanza: tiro largo. In generale, si palleggia poco nel secondo tempo. Ma si corre molto.






