Photo Credit: Ascoli Calcio Femminile

L’Ascoli Calcio crede fermamente nel progetto al femminile, e ha concesso uno spazio crescente al movimento anche grazie al lavoro costante e fatto di sacrifici dell’allenatore della Prima Squadra femminile, Mister Giacomo Renga. Inserito nell’ambiente e profondo conoscitore di questo lavoro da molto tempo, l’attuale tecnico dell’Ascoli ha assistito al consolidamento di questo progetto, divenuto con il passare delle stagioni uno dei cuori pulsanti della Società.
La Redazione di Calcio Femminile Italiano ha avuto il piacere di intervistare Mister Giacomo Renga e conoscere con lui la realtà dell’Ascoli, una formazione che ha raggiunto la Serie C di calcio femminile all’ultimo respiro e sta provando a trovare la chiave giusta per proseguirvi il proprio percorso anche in futuro.

«Il percorso con l’Ascoli inizia una decina di anni fa con l’Under 12 e prosegue fino alla Primavera come collaboratore tecnico di Abascal prima e vice di Pergolizzi poi. Quattro anni fa inizia la mia esperienza con la femminile dopo che la Società aveva chiesto un miglioramento nell’area tecnica di quel settore. Un po’ alla volta abbiamo portato dentro una metodologia di lavoro improntata più al gioco e alle situazioni di gara. A livello di mentalità oggi c’è sicuramente una maggiore propensione alla crescita, al miglioramento e in quest’ottica abbiamo inserito il quarto allenamento settimanale. Oggi una ragazza sa che l’allenamento è finalizzato a diventare calciatrice e non è un modo per fare attività fisica fine a se stessa, c’è una maggiore impronta professionistica», così il tecnico ha aperto l’intervista. Le ragazze che hanno vissuto in prima persona l’Ascoli negli ultimi quattro anni sono state protagoniste di un cambiamento graduale partito da una quasi totale estraneità alla percezione del calcio come qualcosa di più di una passione e adesso possono invece aspirare a ritenersi “calciatrici” a tutti gli effetti, benché il professionismo in Serie C debba percorrere ancora molta strada per poterci arrivare. Già dagli allenamenti, dunque, si percepiscono i graduali cambiamenti che questo sport sta avendo dalla Serie A alla Serie C senza alcun tipo di distinzione: il calcio al femminile “non è un gioco”.

Le ragazze hanno saputo del ripescaggio per la Serie C, quella categoria superiore a cui la Società ambiva e che macinava già da tempo, e l’emozione è stata incontenibile: «Al momento dell’ufficialità del ripescaggio le ragazze erano contentissime, è stato qualcosa di inaspettato per loro e quindi anche più bello. Personalmente ero a conoscenza della richiesta di ripescaggio da parte della Società, che tiene a tutto il mondo Ascoli, sia maschile che femminile. Nella s.s. 2023/24 l’Ascoli aveva conquistato sul campo la promozione in C (poi non fu iscritta l’anno seguente) e questo è stato il giusto premio per quella stagione», un traguardo sognato e sfumato per un’iscrizione non avvenuta, ma è finalmente diventato realtà.

Le calciatrici della rosa a disposizione di Mister Renga sono giovanissime, eppure molto esperte e già portate a testare un banco di prova importante come lo è quello della Serie C per crescere non solo calcisticamente; allo stesso tempo, come in tutte le cose, è di fondamentale importanza non bruciare le tappe e dare il giusto tempo a ognuna di loro per raggiungere il salto di qualità: «In base agli obiettivi stabiliti dalla Società si decide se far giocare le più giovani o quelle più esperte. In Serie C è giusto dare spazio alle ragazze giovani, poi dipende dalle qualità e dalle capacità: se una calciatrice di 16, 17, 18 anni è pronta da un punto di vista fisico, tecnico e tattico ed è in grado di far parte di una prima squadra è giusto darle una possibilità e farla giocare; le ragazze che invece hanno un potenziale e un futuro prospero, ma non sono ancora pronte per la prima squadra, proseguiranno il loro percorso di crescita nelle altre selezioni giovanili.»

Il progetto femminile dell’Ascoli non è più un’utopia, è una realtà fattuale. La Società investe molto affinché le ragazze possano fare esperienza, migliorarsi e ambire ai palcoscenici importanti della massima serie italiana. Come afferma lo stesso tecnico, l’Ascoli «crede fortemente nel progetto femminile; a conferma di questo – come dicevo – è che la prima cosa fatta appena insediatasi è stata la richiesta di ripescaggio. Per quanto riguarda il trasferimento di cinque nostre ragazze in Club di Serie A, ne siamo molto orgogliosi, vuol dire che abbiamo messo queste calciatrici nelle condizioni migliori per esprimersi al meglio, è un riconoscimento al lavoro svolto negli anni. Una di queste ragazze è stata convocata nella Nazionale Under 17 che ha preso parte al Mondiale in Marocco.»

Gli obiettivi dell’Ascoli sono ben chiari, e il tecnico ne ha in mente sia a breve, sia a lungo termine, per arricchire il percorso delle sue calciatrici di margini di miglioramento e, non da meno, consapevolezza nelle proprie capacità. Il sogno di Mister Renga è quello di vedere le sue ragazze, la controparte al femminile dell’Ascoli, venire riconosciute allo stesso livello dei calciatori della maschile in un’ottica che confluirebbe nella maggiore visibilità della squadra e nella consapevolezza, stavolta nei confronti del femminile, da parte delle persone esterne a questo mondo: «L’obiettivo a lungo termine è affermarsi nel panorama nazionale femminile e migliorare la propria categoria. Tutto questo ovviamente ha bisogno di tempo e deve passare attraverso un’accurata programmazione. Viene da sé che l’obiettivo di breve termine è quello di consolidarsi in una categoria per noi nuova e pian piano crearsi quella storia e quell’immagine che appartengono alla squadra maschile per storia, per trascorso e per qualità. Costruire tutto questo anche a livello femminile significherebbe attrarre calciatrici importanti, sponsor che investano con consapevolezza sul femminile, oltre che avere un maggior interesse mediatico. Questo per noi è il primo anno in C, abbiamo una squadra con un’età media molto giovane ed è normale che, quando abbiamo affrontato squadre con organici già abituati da anni al campionato di C, abbiamo avuto delle difficoltà. Man mano le ragazze stanno acquisendo sempre maggiori competenze nella gestione delle varie fasi della gara per poter competere con avversarie qualitativamente superiori.»

Si ringraziano l’Ascoli Calcio Femminile e Mister Giacomo Renga per il tempo concesso e per la grandissima disponibilità.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.