Roma e Vålerenga l’una contro l’altro per i primi tre punti in Women’s Champions League, una sfida con l’ago della bilancia a favore delle giallorosse, ma solo sulla carta: le norvegesi hanno disputato un match ordinato e consistente che ha sovvertito i pronostici. La magia di Brekken nel primo tempo ha avuto il sapore di una sentenza per la Roma, ancora ferma a zero punti e sconfitta al “Tre Fontane” al termine di una partita che, a posteriori, lascia più di un rimpianto.
La Roma si accende subito con una bella diagonale di Viens, ci provano poi Pilgrim e Rieke, Vålerenga invece costretto a incassare una serie di calci d’angolo. Dragoni prende il posto di Haavi, uscita per infortunio al primo quarto d’ora.
La Roma viene poi chiusa da un Vålerenga propositivo che si presenta più facilmente nella metacampo giallorossa, creandosi una clamorosa occasione in un autogol sfiorato da Heatley alla mezz’ora su una palla velenosa in mezzo all’area che è l’antipasto della rete che sblocca la gara: Brekken porta in vantaggio il Vålerenga al 40′ con un sinistro sotto l’incrocio dei pali dopo aver corso palla al piede per seminare la difesa giallorossa. La Roma si avvicina al pareggio con Pilgrim e Bergamaschi, ma si va a riposo sullo 0 a 1.
Il secondo tempo parte a trazione anteriore per la Roma, Rossettini inserisce in campo Galli per dare maggior peso offensivo alla rosa. Anche Greggi ha a disposizione una mezzora sul terreno di gioco, nel mentre la Roma prosegue nel fraseggio alla ricerca delle maglie difensive norvegesi più allentate, rimanendo troppo imprecisa.
L’ingresso della 47 e della 20 si vede: Greggi riesce a scippare palloni importanti e a trasformarli in passaggi velenosi, Galli è sempre ben inserita nella manovra. Entrano anche Corelli e Thogersen per premere ancora in avanti e dare forze fresche, il Vålerenga gestisce il vantaggio e prova ad affondare il colpo finale in contropiede. Finisce con una vittoria di misura per le norvegesi e più di un punto su cui riflettere per le romane.
Scoppiettante l’avvio giallorosso ma, come una batteria scarica di un’automobile, l’energia e l’entusiasmo sono andati scemando con il passare dei minuti. La rete del Vålerenga non ha dato lo sprono giusto: la Roma ha temporeggiato troppo palla al piede, sofferto molto in ripartenza e commesso molti errori in fase di impostazione. Non in serata Viens e Heatley, la prima troppo imprecisa nelle conclusioni, la seconda ancora troppo timida nel corpo a corpo.






