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Il Lesmo Monza Brianza si trova attualmente terzo in classifica del girone A con 10 punti, ottenuti dopo una prestazione brillante che la squadra lombarda ha vinto per 3-2 contro il Sedriano (reti di Postiglione 17′ e 80′ con il rigore trasformato in gol e Tartaglia 34′).
Nella quinta giornata, invece, le ragazze di mister Andrea Ruggeri saranno a Torino per giocare la partita valida per il campionato di serie C contro le granata.
Abbiamo parlato di questo proprio con il Mister Ruggeri che ha riassunto brevemente l’operato della sua squadra sinora e la partita che sarà.

Quella contro il Sedriano è stata una gara divertente con ottimi spunti agonistici e competitivi, d’altronde i due schieramenti si conoscono bene e hanno agito con la chiara intenzione di conquistare i tre punti. Sono state diverse le ragazze che durante il periodo di gioco si sono fatte notare per le loro prestazioni sul rettangolo verde.

“Divertente. Come accade spesso quando si incontrano squadre che si conoscono e hanno contenuti qualitativi di livello. Entrambe le squadre hanno giocato apertamente per vincere. Nel calcio femminile non è raro che le partite abbiano più volti nell’arco dei 90 minuti. Credo che chi era allo stadio abbia goduto a pieno del pomeriggio”.
In questo clima di gioia per la vittoria ottenuta, però, c’è anche la consapevolezza di dover ancora migliorare: il Lesmo è una squadra dotata di ampi margini di crescita e ha tutte le potenzialità per farlo. Nello specifico, un aspetto su cui bisogna lavorare è la reazione alle difficoltà che in una partita possono esserci e che è necessario superare con profitto, perché potrebbe complicare tanto l’andamento della gara in corso. 
Per 60′ minuti – il primo tempo e l’ultimo quarto d’ora del secondo – mi sono piaciute le idee che abbiamo avuto e l’ordine, la lucidità e la precisione nel realizzarle. Ciò che dobbiamo migliorare è la reazione nervosa alle avversità. Nel momento migliore del Sedriano abbiamo perso serenità. A quel punto avremmo potuto perdere anche la partita”.

Come detto poc’anzi l’aspetto mentale conta tanto. Scendere in campo con una buona disposizione mentale è giusto, ma tenere alta la concentrazione e il focus sull’obiettivo è, invece, fondamentale. Saper gestire ogni fase della gara è ciò che costituisce la forza mentale della squadra.
“Il corretto approccio mentale alla partita è un buon inizio ma non è risolutivo: ciò che invece lo è è la tenuta mentale per tutto il match. Ogni partita ha molteplici fasi, scandite da eventi di segno diverso. La capacità di gestire insieme queste fasi definisce la forza mentale della squadra”.  

Il gruppo squadra d’altronde cresce partita dopo partita, anche come intesa ed affiatamento tra loro, e siamo consapevoli che essendo le ragazze anche anagraficamente giovani c’è tutto il tempo per fare un buon lavoro che sia evidente in campo sia durante le sessioni di allenamento che in gara.
“Siamo contenti della rosa che abbiamo. Ci sono segnali incoraggianti dal lavoro che stiamo svolgendo. Vista l’età media del gruppo – credo siamo la terza squadra mediamente più giovane del girone – sappiamo che il tempo è dalla nostra parte. Nomi non è il caso di farne. Ma tra ragazze più esperte e quelle più giovani, si sta sviluppando un gruppo molto interessante che riguarda sicuramente la condivisione di una certa idea di calcio.
Durante gli allenamenti oltre ad osservare, adesso le ascolto. E sento che parlano un linguaggio comune. Il calcio che giocano è anche nella loro testa. Molto bello.

Parlando della partita contro il Torino di domenica, il chiaro obiettivo del Lesmo è la conquista dei tre punti. Non esistono avversari deboli o partite facili, ogni vittoria conquistata arriva da una prestazione ottima sul rettangolo verde. “I tre punti sono l’obbiettivo. Ma lo saranno anche del Torino. Crediamo, ovviamente, che la strada della vittoria passi necessariamente dalla prestazione”.
Sarà necessario ricordare una lezione importante: non bisogna cullarsi negli allori pensando di aver già vinto. In quei momenti lì bisogna, al contrario, spingere ulteriormente finche il direttore di gara non decide per il triplice fischio.

“Ci portiamo a casa la fiducia di un momento positivo e una buona lezione per il futuro. Anche quando crediamo di avere la partita in mano dobbiamo sempre avere un motivo per alzare l’asticella. Fino al triplice fischio”.

 

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.