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“Coraggio e fame”. Li aveva menzionati Cristiana Girelli alla vigilia di una gara che si prospettava a dir poco intensa e piena di significato; la Juventus è, infatti, complice di una parità pesante contro l’ostico Lione, avversario odierno del quarto turno di UWCL.

Uno scontro al cardiopalma che per le bianconere non ha ammesso rivali fino al 90’, quando le avversarie hanno accorciato sul 3-3.

Parte con fame agonistica la squadra di casa, intenzionata a sbloccare subito un match a dir poco ostico: a provarci nei primi step Pinto, che tenta la incornata su cross di Beccari. Poco meno di 10 minuti ed è tempo di svolta: la numero 9 bianconera aggancia un pallone fumante proposto da Godø ed insacca di pallonetto! 1-0 Juve.

L’ospite di giornata non si risparmia in attacco: prima una traversa colpita da Heaps (grande rischio, qui, per la formazione di casa), poi Hegerberg, bloccata d’istinto da Peyraud-Magnin. Ripartenza su ripartenza, la costruzione del 27’ di gioco ha dell’incredibile: ancora una volta vincente l’asse Beccari-Pinto che regalano un cioccolatino solo da scartare a Cambiaghi, protagonista del raddoppio.

Il Lione prova a rispondere con Diani, forte di un pericoloso cross “fantasma”; il pallone, infatti, non trova alcun tacchetto a disposizione per poter pensare di concretizzare. A farlo ci pensa, invece, una Pinto estremamente propositiva in questa prima fase: sarà lei ad arricchire il tabellino juventino delle marcatrici ad anticipare il 40’.

La rosa di Canzi può, quindi, godersi un intervallo con un sorriso a trentadue denti.

In ripresa le francesi la riaprono solo al 60’, quando è Chawinga a spiazzare l’estremo difensore bianconero; a seguire il secondo goal di avvicinamento firmato Katoto e quello che sancisce la parità definitiva mediante rigore al 90’.

Aspro finale, ma sotto i riflettori uno zoccolo duro pronto a riprendersi tutto ciò che ha lasciato per strada. Domenica il prosieguo di campionato di fronte alla Fiorentina.

Eleonora Mereu
Aspirante giornalista cagliaritana. Quella per lo sport femminile? Una passione nata anni fa, che mi spinge ora ad impugnare una penna per dar voce, nel mio piccolo, alle piccole e grandi realtà. Con le ragazze della Nazionale ho imparato ad apprezzare ancora di più il settore, percependo quanto scrivere sia un privilegio più che una missione, che va portato avanti con rispetto ed un reale sentimento per il movimento.