Se nel calcio non si trova la via del gol, il percorso è automaticamente in salita, ma si pensa mai abbastanza al reale cuore pulsante di una squadra? Be’, quello è il centrocampo. Se il centrocampo è solido, allora anche la retroguardia e l’attacco riescono a lavorare meglio. La Roma di Mister Luca Rossettini ha nel centrocampo una pedina nuova che non solo si è incasellata alla perfezione negli ingranaggi dell’orologio che aveva bisogno di qualche miglioria, l’ha addirittura reso più preciso: quella calciatrice è Annalena Rieke.
La Serie A Women’s Cup all’esordio delle giallorosse è stata resa ancora più bella, per la numero 29, dalla prima rete con la maglia giallorossa, una prodezza della tedesca, riuscita a scavalcare tutta la difesa della Ternana per andare a calciare dove l’estremo difensore delle neopromosse in Serie A non poteva arrivare. Il fiuto per il gol è solo uno dei tanti aspetti di grande pregio della giocatrice, che si consolida di partita in partita come una delle migliori a livello qualitativo e tattico nella rosa capitolina. Tra i suoi punti di forza c’è l’abilità nei contrasti, che raggiunge picchi altissimi, così come la precisione nei passaggi; un altro aspetto non da poco è la sua bravura nel non commettere fallo, di fatto non ha ancora ricevuto nessun’ammonizione pur essendo parte integrante di tutte le fasi di gioco.
Riavvolgendo ulteriormente il nastro, Rieke è stata tra le calciatrici che hanno giocato meglio nel corso del girone di Women’s Champions League in previsione alla qualificazione, delle sue partite si evidenziano lo spirito di sacrificio, l’intelligenza tattica al momento di costruire e la perspicacia nel cogliere la necessità della squadra di salire o di scendere nei pressi dell’area di rigore. Rieke pesca facilmente le compagne in avanti, e a volta la sua licenza poetica le permette di provare la soluzione dalla distanza, diventando imprevedibile. La sua miglior partita in questa Serie A è stata sicuramente il derby contro la Lazio: con i suoi palloni precisi le attaccanti trovavano la loro manna dal cielo; anche il match contro il Barcellona ha fatto da cartina tornasole per il talento della classe 1999, tra le calciatrici capaci di gestire bene l’arrembaggio blaugrana.
Fare bilanci dopo poche partite è azzardato, ma l’azzardo la Roma non l’ha fatto sul mercato al momento dell’acquisto della sua attuale numero 29. Una centrocampista centrale che può anche diventare centrocampista difensiva oppure centrocampista offensiva è oro colato: la stagione è lunga, le difficoltà sono dietro l’angolo, e sapere di avere una giocatrice come lei a disposizione è sicuramente un asso vincente per Mister Rossettini.






