Photo Credit: Reggiana Calcio Femminile

L’arrivo dell’album delle Calciatrici si è rivelato un grande successo anche tra coloro che il calcio al femminile in Italia non lo conoscevano se non “per sentito dire”, non avendo avuto modo – o desiderio – di entrarvi in contatto. La famosa collezione di figurine ha spopolato e soppiantato ogni tipo di pregiudizio o di disfattismo iniziale, andando a mutare radicalmente l’interesse, almeno dal punto di vista collezionistico, nei confronti di questo sport.

Stavolta a essere protagoniste sono ancora una volta le calciatrici per un altro caposaldo del calcio maschile, e a dare loro voce è stata la Lega Nazionale Dilettanti. Per la prima volta nella storia della Serie C, del calcio femminile italiano e dell’industria del Bel Paese, il Subbuteo ha assunto anche tinte in rosa. Il gioco che da decenni appassiona generazioni di amanti di questo sport ha ottenuto una sua declinazione al femminile, un’altra situazione in cui un’azienda sceglie di investire e di credere nel movimento in rosa, che non vuole essere, come si è spesso visto nell’arte, una semplice corrente o tendenza.

Come affermato da Francesco Criscuolo, Responsabile del Settore Femminile della Reggiana – al momento nel Girone C – , si tratta di una fruttuosa partnership di tutta la Serie C con l’azienda che, di anno in anno, fornisce alle bambine e ai bambini le pedine per divertirsi con i calciatori e che, adesso, ha dato loro sembianze femminili: considerando che i lineamenti di una donna sono ben diversi da quelli di un uomo, quest’aspetto ha richiesto un lavoro e una preparazione anteposti da uno studio meticoloso perché quelle ragazze potessero essere perfette.

I frutti di questo lavoro si vedono nelle partite casalinghe della Reggiana, dove le pedine prendono vita sul rettangolo verde, benché in un cubo di dimensioni ridotte all’interno del quale si condensa un valore inestimabile: «Quindici giorni prima, l’Azienda ha necessità di sapere quale sarà la divisa della formazione avversaria, dopodiché riceve la fotografia e realizza la giocatrice. Doniamo una box dov’è presente una giocatrice con la nostra maglia della Reggiana e una giocatrice della squadra avversaria per cercare di sensibilizzare sull’aspetto di parità di genere, responsabilità sociale, tutte cose che stiamo cercando di portare avanti da diversi anni.»

Le parole di Criscuolo, fattosi portavoce di tutti i presidenti della LND, sono un piccolo, ma grande passo verso la parità di genere: queste ragazze infatti «hanno abbattuto il muro nei confronti dell’opinione pubblica, sono delle Eroine. Più gente si avvicina al movimento e più, un giorno, ci sarà la possibilità di avere un orizzonte completamente diverso. La Serie A è già indirizzata in quella direzione, anche se il divario c’è ancora. Un giorno si capirà che è giusto darci spazio.»

«Questo cubo è molto piccolo, ma è significativo per questo muro che stiamo provando ad abbattere», le ragazze hanno dimensioni ridotte soltanto all’interno del cubo, perché, come riportato da Criscuolo, sono state grandi nel provare ad abbattere il muro della disparità. Capelli, lineamenti, forme: andando a confrontare una calciatrice e un calciatore di questo gioco tutto è diverso, ma tutto è uguale al tempo stesso, perché il calcio è calcio, e chissà che altre aziende non vogliano accodarsi a quest’iniziativa.

Ilaria Cocino
Appassionarmi allo sport è stato semplice: qualche gol degli Azzurri al Mondiale 2006, qualche punto spettacolare di dritto, qualche schiacciata nel campo avversario, qualche canestro impossibile. Sono un'aspirante giornalista sportiva che segue con passione il movimento calcistico al femminile da ormai qualche anno e tenta, attraverso il suo piccolo contributo, di trasformarlo nella quotidianità di chi legge e di renderlo qualcosa di più di una semplice meteora: il potere delle parole è inestimabile, e spenderle per queste ragazze è un privilegio immenso e una grande responsabilità.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here