“Per me è strano pensare agli USA al centro del mio futuro, mi piace però come idea e l’ho presa al volo quando si è presentata come opportunità”. A confessarlo è stata Lisa Boattin che ha parlato ai canali ufficiali della FIGC dei suoi primi mesi negli USA. “Lasciare la Juve è stato difficile, per me è una famiglia -ricorda Boattin che aggiunge- a Torino ho casa ma cercavo qualcosa di diverso e gli USA erano lo stimolo giusto, si tratta di un piccolo sogno che inseguivo da piccola”.
Sul suo approdo in una nuova realtà la laterale continua: “Huston è grandissima, molto più delle città europee, non puoi non avere la macchina e ho trovato tante persone gentili. In estate ricordo che faceva davvero caldo e all’inizio ci allenavamo alle 8:30 del mattino”.
Sulle differenze tra USA e Europa, invece, la mancina sottolinea: “Il modo di giocare è diverso. Non ci sono squadre che aspettano o gestiscono palla, c’è intensità molto alta e lo spettacolo è incredibile. La prima può vincere con l’ultima e nulla è scontato, l’atmosfera che si vive ti colpisce perchè e vieni trattata come una star. Forse manca un po’ di tattica rispetto all’Europa”.
Sul suo passaggio dalla Juve agli Huston, poi, la calciatrice ammette: “Tutto è nato velocemente, loro mi hanno fatto capire che mi volevano. Per me è stata un’occasione importante e mi sono sentita di fare questo passo. Alla Juve sai di dover vincere, a Huston le pressioni sono un pizzico diverse e si vive tutto con più serenità”.
In conclusione qualche battuta su questi giorni passati in Azzurro: “Le compagne di Nazionali sono curiose di sapere come va e come mi trovo. Qui tutti negli USA ti spingono a rischiare e anche se sbagli ti dicono comunque di riprovarci. Con Sofia Cantore ci sentiamo, ho visto la sua finale e mi ha aiutato quando sono arrivata. Poter contare sul suo apporto è stato bello”.






