Emma Hayes, l’allenatrice della Nazionale a stelle e strisce, si reputa soddisfatta del gioco che le sue giocatrici hanno espresso contro le Azzurre di Mister Andrea Soncin. Hayes ha tenuto una lunga conferenza post-partita in cui ha raccontato qual è stato il lavoro che la squadra ha portato avanti dal suo arrivo in panchina poco più di un anno fa per poter arrivare a questo livello. Vi sono, però, degli estratti che ne forniscono un ritratto accuratissimo come persona e come professionista.

La filosofia dell’allenatrice inglese è che, anche nella vittoria e nella gestione di una partita praticamente perfetta – in cui il passivo incassato dall’Italia è ridotto rispetto al potenziale 4 a 0 finale per gli Stati Uniti – rimangono in ogni caso dei momenti del match che possono essere migliorati, ed è ciò che ritrova anche nel doppio incontro tinto d’azzurro che, ironia della sorte, viene paragonato a un piatto culinario: «Dobbiamo ancora lavorare, costruire una squadra è come cucinare un ottimo piatto: richiede molto tempo. Adesso, se si guarda la squadra mentre gioca, si può carpire una certa maturità nelle loro performance. Mi concentro sul far giocare tutte le calciatrici per creare un gruppo, e se tu osservi le diverse parti di questo nostro menù – attacco, difesa, fasi di transizione – , capisci che capire come riuscire a portarle tutte a termine non è facile. Stiamo cercando di trasmettere questa filosofia alle calciatrici, e per arrivare al piatto eccellente bisogna essere ottimi chef e avere prodotti di qualità. L’asticella è molto alta, se vuoi diventare la squadra migliore del mondo», gli ingredienti che Hayes a propria disposizione sono di altissima qualità, tra i più pregiati al mondo, e con la sua mano esperta di sicuro si potrà arrivare alla rifondazione totale per dimenticare il Mondiale 2023, ancora ben impresso nella mente e negli occhi delle calciatrici e della tifoseria.

Fortemente voluta da lei al Chelsea, Catarina Macario si è trovata però ad affrontare un percorso irto e dalla grande pendenza, prima di riuscire a tornare in condizione. La giocatrice statunitense è tornata a essere quella che aveva fatto innamorare Hayes e il suo team, e nei match contro le Azzurre si è potuto ammirare tutti il suo valore inestimabile: «Con Catarina (Macario) ho un legame davvero forte, so che cos’ha passato. Stasera l’ho vista giocare ai massimi livelli, prima che subisse gli infortuni, ha di nuovo la sicurezza in se stessa, ed è ciò che davvero è importante per lei. Pensa di poter fare ancora di più, così ha detto, e so quanto si sente supportata, apprezzata e amata in quest’ambiente», ma Macario è solo una delle tante che hanno avuto parole di apprezzamento da parte della ct, in quanto è stata nominata anche Jordan Bugg, autrice calciatrice che ha dato prova di avere un futuro più che roseo davanti a sé, così come Lily Yohannes, giovane e già preziosissima con il suo assist per la rete di Macario che ha aperto le marcature.

Non sono mancate le parole di stima e di elogio verso l’Italia, da lei ritenuta un’avversaria temibile che ha un potenziale interessante, per questo motivo le due partite disputate contro le Azzurre sono per lei motivo d’orgoglio, perché le due vittorie sono arrivate contro una formazione che ha un grande desiderio di fare bene«Ho visto quello che le mie calciatrici hanno assorbito nel corso del tempo e quello che sono riuscite a fare con calma e, allo stesso tempo, sicurezza. Si è visto il risultato, il prodotto finale, e l’hanno mostrato contro una squadra che è quasi arrivata in finale all’Europeo, è una squadra che ha molto potenziale. Sappiamo controllare il gioco, muoverci in modi diversi. Sono orgogliosa di tutto questo, e mi sono piaciute tantissimo queste due partite, le migliori che abbiamo disputato quest’anno, perché moltissime calciatrici hanno portato sul campo quello che abbiamo visto insieme, non solo le undici in campo.»

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.

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