Si può perdere una battaglia ma la guerra è lunga e ancora è possibile combattere: si può, forse, considerare questo il mood aretino? L’Arezzo, infatti, dopo l’arresto recente subito di fronte al Como, non demorde e si prepara già alla prossima prova di campionato.

Tra insidie e approcci da “plus”, la squadra prosegue nella costruzione di un percorso di crescita il quale non potrebbe essere mai considerato tale senza l’analisi anche di quelle performance con finali che non rendono giustizia a quanto presentato sul verde. A parlarne con noi quest’oggi Carola Verano, estremo difensore della rosa amaranto.

Benvenuta! È passato un po’ di tempo da quel 30 marzo (giorno del tuo debutto in categoria dopo il percorso in Primavera), ma la conferma della tua presenza in difesa dei pali amaranto è ancora una realtà, avvalorata da una firma con validità 2026. Che gruppo ritrovi e quali sono le sensazioni che prevalgono al momento?

«Ritrovo un gruppo che non ha perso la voglia di lottare e di combattere su ogni pallone. Sicuramente rispetto alla stagione passata, siamo una squadra più giovane, ma questo non nasconde lo spirito di sacrificio e la determinazione che mettiamo ogni giorno, sia in allenamento che in partita».

Il passaggio citato risulta sempre speciale e motivante dal punto di vista individuale: quanto è importante trovare società che credano realmente nella crescita delle calciatrici (qualunque sia la categoria) e le accompagnino con i fatti verso traguardi di formazione ancora più importanti?

«Penso che sia molto importante. Qui ad Arezzo abbiamo la fortuna di avere una società che crede nelle giovani (siamo, infatti, una tra le “più”, a livello anagrafico, del campionato) e che non ha paura di proporle in campo.

Un aspetto fondamentale, perché ci fa crescere non solo dal punto di vista tecnico-tattico, ma anche dal punto di vista caratteriale e soprattutto mentale; possiamo avere l’opportunità di confrontarci con giocatrici d’esperienza e che militano in categoria da diverso tempo».

La formazione ha saputo rialzarsi da un momento complicato e sta provando a migliorare la propria condizione di continuità con prestazioni d’approccio crescente e duraturo. Il compito campionato rimane arduo ed a sole due giornate dalla archiviazione degli appuntamenti d’andata, la situazione collettiva è comprovata dal momentaneo undicesimo posto: un dato giusto, secondo te? Cosa c’è da rivedere?

«Penso che la posizione in classifica non rispetti il nostro gruppo squadra. Non abbiamo iniziato con il piede giusto e i risultati ne sono stati la conferma, ma, come si sa, il duro lavoro ripaga sempre; in queste ultime partite si è vista la nostra vera forza e quello che siamo in grado di dare sul campo.

Ora bisogna proseguire nel dare continuità a quanto fatto finora, ma sono fiduciosa».

La disputa del week-end più recente riferisce di una sconfitta davanti al Como, vedetta del percorso. Ti va di analizzare quanto fatto sul verde?

«Un risultato che non rispecchia la partita in sé: sapevamo che il Como era una squadra di esperienza e che con squadre di questo calibro anche il minimo errore lo paghi caro.

Il primo tempo è stato equilibrato, sfortunatamente un’indecisione nostra ha portato al momentaneo 1-0 per loro; nella seconda frazione di gioco, invece, abbiamo avuto cinque minuti di sbandamento,  che hanno poi compromesso il finale. Nonostante tutto, a mio avviso, abbiamo dimostrato anche stavolta di potercela giocare con coraggio e personalità».

Atteso l’incontro col Trastevere: che gara dovrà essere e come, invece, ve la aspettate?

«Ci aspettiamo una partita tosta: il Trastevere è una neopromossa, ma non per questo motivo è da sottovalutare. Sono sicura che verrà giocata a viso aperto come fatto finora; cercheremo di portare in campo quanto fatto in allenamento».

Un “remind” per te e compagne per l’intero viaggio stagionale.

«Voglio ricordarmi e ricordare alle mie compagne che siamo un gruppo di valore, che abbiamo affrontato un momento difficile e ne siamo uscite da squadra. Penso che questa sia la cosa più importante di tutti e che descriva la forza di questo gruppo».

Si ringrazia Carola Verano e la società tutta per la gentile concessione.

Eleonora Mereu
Aspirante giornalista cagliaritana. Quella per lo sport femminile? Una passione nata anni fa, che mi spinge ora ad impugnare una penna per dar voce, nel mio piccolo, alle piccole e grandi realtà. Con le ragazze della Nazionale ho imparato ad apprezzare ancora di più il settore, percependo quanto scrivere sia un privilegio più che una missione, che va portato avanti con rispetto ed un reale sentimento per il movimento.

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