Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Il break di campionato momentaneo permette di porre i riflettori sul quadro delle realtà di serie B. Il girone unico dell’annata 2025/26 propone, tra le altre, il Venezia FC: dell’arancioneroverde (che, in una stagione da incorniciare, aveva conquistato – sotto la guida di Berta Prat Hernández – la promozione in quel di Chieti con due giornate d’anticipo) non si può mettere il dubbio il potenziale, ma l’attuale statistica dichiara di un quattordicesimo gradino occupato.

È vero, la squadra non è “rinunciataria” nell’atteggiamento, la concorrenza interna è più attiva che mai e la lista può ancora cambiare, se non fosse che risultano ancora troppi i finali “in bianco” (otto le cadute senza minima replica goal su 12 gare fino ad ora disputate); un dato che richiama accelerazione anche sul piano casalingo (pochi i risvolti positivi tra le mura domestiche) che sembra non rendere giustizia al reale valore d’insieme.

Può fare di più, quindi, questo Venezia, mentre il percorso stagionale non si discosta da sorprese non pronosticabili. I dati sono tutto o niente a volte, le logiche non banali, ma le reti servono e i punti…anche! A proposito di specchio della porta trovato, le volte ad accontentare l’avvenimento sono state otto, con una indicazione “goal subiti” equivalente a 37: un divario – così osservato – quasi incolmabile nella sua dimensione, col tempo, però, a favore di rimedio. Eppure “one team, one mindset” continua a fungere da motto che accompagna la formazione gestita da Luis Oliveira (il tecnico è subentrato all’ormai ex Rizzolo a novembre) nonostante i 10 risultati in difetto subiti, perché l’FC è anche questo: cadere e provare a rialzarsi. Ed è proprio da quel tentativo che può arrivare un segnale, senza dimenticare quella vittoria e quel pareggio (l’unico) ottenuti in occasione della terza e quarta giornata fronte rispettivamente a Trastevere e Hellas Verona, quando il campionato era ancora in fase “laboratorio”.

Il sorriso, intanto, non arriva da nove appuntamenti, il sogno Coppa Italia si è interrotto nel primo turno davanti alle partenopee, dopo l’ottimo preliminare della competizione davanti al Frosinone, e lo step ad anticipare lo stop invernale ha premiato il Lumezzane. Rimane una rosa costruita con l’obiettivo di fare il meglio possibile, i cui reparti sono stati limati mediante consueto sistema mercato: da una parte la società veneta ha dovuto fare a meno di profili come Asia Casarasa, Chiara Gangi, Arianna Basso, Ilaria Cantarella, Sara Chierchia, Elena Poli, Anna Quaglio, Giulia Borsato, Chiara Tasso, Queralt Torradeflot, Judith Verdaguer, Ait Hammou Kawtar, Menini, Kailey Willis e Sofia Zannini (ceduti ad altre squadre) per poter allargare la famiglia; la stessa, infatti, si è avvalsa delle prestazioni di: Verena Beka, Anna Pucova, Chiara Barro, Sara Novelli, Salimata Ballo, Chirine Lamti, Ambra Liva, Jasmine Mounecif, Giulia Orlandi. Una risposta alle esigenze della categoria mirata.

Continuando sul tema annata in corso, va alla capitana Alice Zuanti il momentaneo titolo di “capocannoniere” grazie a 4 goal individuali (che non lo sono mai perché contributo per l’intera performance di gruppo), una cifra che si ripete anche nel segnale punti intascati fino ad ora.

Il 18 gennaio non si ripartirà dal “Taliercio” di Ca’ Venezia (struttura che ospita le gare locali), bensì da Acquaviva: di rientro dalla pausa, infatti, le leonesse saranno ospiti della San Marino Academy. «Vogliamo crescere ancora, con progetti legati al territorio e alla città più bella del mondo», aveva dichiarato la direttrice Trentin nella festa promozione -. Una affermazione ad ogni modo attuale, che emana grande fiducia per il futuro. Le leonesse vogliono continuare a ruggire: c’è tutto un girone di ritorno da vivere!

Eleonora Mereu
Aspirante giornalista cagliaritana. Quella per lo sport femminile? Una passione nata anni fa, che mi spinge ora ad impugnare una penna per dar voce, nel mio piccolo, alle piccole e grandi realtà. Con le ragazze della Nazionale ho imparato ad apprezzare ancora di più il settore, percependo quanto scrivere sia un privilegio più che una missione, che va portato avanti con rispetto ed un reale sentimento per il movimento.

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