La notizia che ha fatto scandalizzare il mondo intero del calcio femminile proviene proprio dal Paese che viene considerato la patria di questo sport. Infatti gli avvocati della Federazione statunitense di calcio hanno dichiarato che gli stipendi tra nazionale maschile e femminile non sono equi poiché i giocatori della maschile hanno più responsabilità e sono sollecitati maggiormente fisicamente parlando rispetto alla nazionale femminile. Ma bisogna contestualizzare l’accaduto.

Le ragazze capitanate da Megan Rapinoe, che non si è certo tirata indietro per guidare ancora una volta le sue compagne, stanno portando avanti la battaglia per gli stipendi equalizzati tra nazionale maschile e femminile ormai da troppi anni. La differenza tra il risarcimento chiesto dalle giocatrici e quello che vuole dare la Federazione americana (ovvero zero) è di 67 milioni, richiesta che ovviamente la USWNT non vuole assolutamente accontentare dando il via ad una vera e propria battaglia legale. I 67 milioni comprendono anche i vari premi per i Mondiali rilasciati dalla FIFA che sono di gran lunga maggiori per le nazionali maschili. L’argomento riguarda la quasi totalità delle nazionali femminili presenti all’interno del circolo FIFA, ma in questi giorni si sta parlando specificatamente della battaglia americana, destinata a concludersi per vie legali, a causa delle dichiarazioni scioccanti fatte in aula di tribunale da parte degli avvocati della Federazione americana. Quest’ultimi sostengono che i giocatori della maschile hanno molte più responsabilità rispetto alle calciatrici della femminile, evidenziando il fatto che giocare una partita di calcio maschile richieda molte più abilità e molta più forza fisica. Per avvalorare la loro tesi hanno fatto addirittura appello alla scienza dichiarando che le differenze si vedono anche in campo biologico. Tutto ciò è stato fatto per discostare la Federazione calcistica americana da accuse di discriminazione sessuale, provvedimento che evidentemente non ha portato i suoi frutti, anzi, ha solo peggiorato la situazione portando l’opinione pubblica nei confronti della USWNT ai minimi storici.

Ovviamente le risposte non si sono fatte attendere e sono arrivate direttamente in aula. Le prescelte dalla difesa sono state Alex Morgan e Carli Lloyd, stelle della nazionale americana e protagoniste dell’ultimo Mondiale vinto, che hanno risposto per le rime alle confutazioni pronunciate dalla Federazione. Prendendo il verbale disponibile online delle deposizioni in riferimento alla causa Alex Morgan vs United States Soccer Federation, gli avvocati della federazione tirano fuori  gli allenamenti svolti dalla Morgan con la rappresentativa regionale U-18 del New Jersey ed altre dichiarazioni della statunitense per quanto riguarda la possibilità di un match tra la nazionale americana femminile e la nazionale tedesca maschile (al tempo delle dichiarazioni detentrice del titolo mondiale). La Morgan aveva in entrambi i casi affermato che la differenza per quanto riguarda la forma fisica e la velocità era grande ma che nonostante tutto era la più tecnica di tutti lì in mezzo, facendo riferimento agli allenamenti, e che nonostante la differenza fisica era comunque superiore su tutti gli altri campi ai suoi compagni. Gli avvocati della Federazione sono andati avanti rimarcando il fatto della differenza sul piano fisico fino a che non è intervenuta la Lloyd che ironicamente propone una partita tra la nazionale americana maschile e quella femminile e chi vince si prende lo stipendio più grande. La seduta è terminata lì e la sentenza deve ancora uscire.

Come se non bastasse, a peggiorare la situazione è intervenuto il presidente della Federazione Carlos Cordeiro che con una lettera sull’argomento ha affermato che la sua organizzazione aveva proposto un accordo economico di parità di stipendio con la nazionale maschile. Solo che il signor Cordeiro si è dimenticato di dire che quell’accordo era stato fatto con i giocatori della maschile nel 2011 e che nel frattempo gli stipendi sono aumentati. E tutto questo con un’altra accortezza di fino da parte di Cordeiro: la lettera è stata rilasciata alla vigilia di una partita fondamentale per il cammino nella She Believes Cup delle ragazze di Andonovski ovvero quella contro la Spagna, rivincita degli ottavi di finale degli ultimi Mondiali. Proprio nelle consuete interviste post partita è intervenuta il capitano Megan Rapinoe a difesa delle sue compagne con delle parole al veleno per Cordeiro: “Voglio dire, il tempismo alla vigilia non solo di una partita, ma di questo torneo e alla vigilia della Giornata internazionale della donna. Immagino che sia così che vuoi celebrare la Giornata internazionale della donna e mostrare sostegno non solo alle tue giocatrici ma anche alle futura giocatrici e ragazze di tutto il Paese, è un modo per farlo.”

Sicuramente anche se la sentenza giudiziaria darà ragione ad una parte o all’altra, i rapporti saranno sicuramente crinati ed irrimediabilmente recuperabili. Si vedrà come si evolverà la situazione, resta sicuramente il fatto che non si può andare avanti con certi pregiudizi che rovinano solo un movimento intero.