Per la rubricaA pranzo con l’Ospite abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Antonio Cabrini, ex CT per due Europei alla guida della Nazionale Femminile che sul suo trascorso in Azzurro ricorda:
“Sono stati sicuramente cinque anni di crescita di tutto il movimento. Guardandomi indietro posso dire di essere stato CT di un gruppo straordinario, poi plasmato nel tempo, che vede ancora diverse atlete presenti ai massimi livelli. Porterò un ricordo di una bella esperienza, con buoni risultati e una crescita da parte delle ragazze, con un importante aiuto da parte della Federazione che credeva in noi”.


Cabrini, CT della Nazionale fino al 2017, chiosa sugli ultimi 6 anni del movimento femminile:
“La crescita di interesse rispetto a qualche tempo fa si vede. L’arrivo del professionismo ha portato un seguito maggiore di questo sport dato anche, rispetto al passato, dalla volontà di squadre importanti di inserirsi con serietà e fare bene”.

Dell’Italia di Cabrini presenti ancora in azzurro le varie Giuliani, Salvai, Linari, Bonansea, Bartoli, Giugliano, Cernoia e Schroffenegger oltre all’infortunata Rosucci e le escluse Gama e Galli. Sulla richiesta di consigli l’ex calciatore di Juventus, Bologna, Atalanta e Cremonese ci dice:
“Sono calciatrici ormai affermatissime che in queste competizioni, sicuramente, possono dare qualcosa in più in termini di esperienza. A loro non serve nessun consiglio, visto che sono consapevoli di affrontare avversari forti e squadre attrezzatissime. Il Mondiale sarà difficile, può succedere di tutto perchè il calcio femminile non è cresciuto solo in Italia ma anche all’estero ha fatto passi importantissimi”.


Sull’ esclusione della Gama che ha fatto rumore il tecnico di Cremona, invece, non si esprime:
“Non entro nel merito e non mi permetto di dare giudizi. Sicuramente è un’esclusione importante ma la Bertolini avrà avuto le sue motivazioni che poi mi sembra abbia illustrato in conferenza”.

Il Campione del Mondo 1982 sulla differenza tra maschile e femminile poi ci dice:
“Sono due sport diversi, difficile paragonarli. Questo non vuol dire che ognuno non abbia il suo fascino, devono viaggiare però su due binari separati. Il calcio femminile sta crescendo anche oltre i nostri confini. Bisogna però aspettare il giusto tempo per arrivare a risultati ancora più importanti, come giusto che sia”.

L’ultima battuta dell’ex allenatore di Pisa, Novara, Arezzo e Crotone e sui colleghi allenatori approdati al femminile:
“Sicuramente negli ultimi anni ci sono diversi ex calciatori che si sono avvicinati al femminile. Possono essere utili alla crescita perchè è possibile allenare in entrambi i settori. Serve il giusto atteggiamento e tante motivazioni che spesso fanno la differenza”.