Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Gioia Masia, ex calciatrice che nell’estate 2021 ha terminato la sua strepitosa carriera comprensiva di 60 presenze in Nazionale.
L’attuale presidente del Formello, squadra femminile che giocherà il prossimo torneo di Eccellenza laziale, esprime fiducia nel gruppo di Milena Bertolini ormai pronto al debutto in Inghilterra:
“Credo che le ragazze siano cariche quanto basta per affrontare al meglio questo Europeo. Questa competizione per il calcio femminile in Italia può significare davvero tanto”.

Per il difensore, oltre a 3 scudetti, 6 Coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane vinte, 2 partecipazioni agli Europei del 2001 e del 2005 ricordati cosi:
“Di entrambi gli Europei giocati porto con me tante emozioni dentro. Non potrò mai dimenticare la prima partita di Euro 2001 contro la Danimarca, ovviamente la favorita non eravamo noi ma vincemmo con grande soddisfazione per 2-1”.

L’euforia di Gioia Masia con la maglia della Nazionale


Azzurre vicine all’esordio. La campionessa sarda a riguardo pone l’attenzione sull’importanza della maglia della Nazionale:
Le Azzurre devono affrontare ogni gara con entusiasmo e consapevolezza dei propri mezzi. Queste ragazze avranno dalla loro grosse motivazioni perchè quella della Nazionale è una maglia che emoziona sempre, sia che la indossi, sia che la tifi”.
Tifosi della squadra capitanata da Sara Gama sempre in aumento come sottolinea la stessa Masia:
“Quello che mancava qualche anno fa era il seguito dal punto di vista mediatico che non permetteva la gente di potersi appassionare al calcio femminile. Ora è un mondo conosciuto e di conseguenza lo si segue e ci si appassiona più facilmente. I passi in avanti sono stati costanti in questo movimento negli sino ad arrivare al passaggio al professionismo”.


Sull’addio al dilettantismo per le calciatrici della Serie A italiana l’amata giocatrice nata a Sassari, che ha giocato 721 volte nei vari campionati calcistici italiani, chiosa:
“Quello che cambia sono le tutele, ma questo professionismo deve essere visto come un punto di partenza non di arrivo e sicuramente c’è ancora tanto da fare. Avrei voluto vivere questa fase del movimento femminile, però sono felice del mio percorso e i sacrifici, se così si possono chiamare, sono sempre stati ripagati dai trofei e dalle persone con cui ho avuto la possibilità di condividere la mia vita sul campo da calcio”.
L’avvento del professionismo porterà anche calciatrici di spessore nella nostra Serie A e a riguardo la Masia, che in carriera tra le altre ha vestito le maglie di Napoli, Roma e Torres, conclude:
È da qualche anno che dico che secondo me ci dovrebbe essere un limite massimo di tre giocatrici non italiane per ogni club. Le straniere sono importanti per il nostro campionato ma troppe rischiano di togliere spazio alle nostre giovani e la conseguenza la conosciamo già con la Nazionale maschile, che per la seconda volta non va al Mondiale”.