Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Roberta Antignozzi.
L’ex allenatore del settore giovanile di Inter e Milan apre la chiacchierata sulla recente gara della Nazionale contro il Belgio:
Contro il Belgio non ho visto la Nazionale che mi aspettavo. Tantissimi errori tecnici e poche idee, forse si erano create troppe aspettative. Chi conosce il livello del calcio femminile italiano ed europeo sa che per fare bene in queste competizioni bisogna giocare partite perfette o quasi, soprattutto contro Nazionali di prima fascia, per poter andare avanti. Forse siamo arrivate anche un po’ stanche. Sono ottimista per il futuro, le giovani che arriveranno faranno sempre meglio perché avranno il privilegio di allenarsi da professioniste fin da subito. Le giocatrici attuali fino a qualche anno fa si allenavano alla sera e dopo una giornata di lavoro. A loro va un grosso applauso per quanto fatto”. 

Sul match d’esordio, invece, l’ex calciatrice di Alessandria e Res Roma sottolinea:
“Contro la Francia ho visto troppa Francia. Ma era abbastanza logico soffrire contro una delle formazioni favorite perché la Francia ha investito molto e molto prima sul calcio femminile, basta vedere che il Lione ha vinto 6 delle Ultime 7 Champions.
Aver subito il gol in avvio ha certamente tolto certezze fino a subire una goleada nel primo tempo. C’è di buono il tentativo di reazione del. Secondo tempo da cui l’Italia deve ripartire”.
Più convincente l’uscita Azzurra con l’Islanda:
“Subendo subito la rete dell’Islanda le azzurre secondo me hanno accusato il colpo regalando un tempo alle avversarie.
Nella ripresa invece si sono riscattate ed hanno creato tanto grazie soprattutto alla freschezza ed alla qualità dei cambi.
Da sottolineare la partita di Simonetti anche se per me non é una sorpresa, la conosco dai tempi della Res ed ha qualità, personalità, intelligenza ed anche cattiveria agonistica”.

L’attenzione poi si sposta sul Mondiale del 2019 sul quale l’ex centrocampista di Inter e Milan chiosa:
“Penso che il. Mondiale del 2019 sia stato fondamentale per il Calcio femminile. Il fatto di essere rimasti fuori dai mondiali con la Nazionale maschile ha portato, secondo me, più persone a vedere e tifare l’altra Nazionale, a molti sconosciuta.  Le belle prestazioni delle ragazze, poi, hanno fatto il resto.
Da allora sempre più bambine si avvicinano al calcio e finalmente conoscono le giocatrici e quindi possono avere dei modelli, ispirarsi a loro.
I modelli da seguire ci sono sempre stati ma non avevano visibilità perciò l’aumento della stessa ha portato ad una svolta. Oggi le bambine possono dire “voglio fare la calciatrice” e questa é la conquista più grande.
Speriamo che continui l’interesse dei media così che il calcio femminile possa continuare a crescere”.

Sul passaggio al professionismo invece la Antignozzi non ha dubbi:
Penso che il professionismo sia una svolta per le calciatrici e non tanto per l’aspetto remunerativo perché é chiaro che, nonostante il minimo salariale sia stato aumentato ci saranno sempre grandissime differenze rispetto ai colleghi calciatori.
Ma avere la maturazione dei contributi pensionistici e altre tutele di tipo legale e sanitario é la vera e direi giusta conquista”.
La chiusura è sui sacrifici fatti da tante calciatrici negli anni scorsi:
“Solo chi li ha vissuti può saperlo. Non avere strutture idonee, allenarsi alle 20 dopo una giornata di lavoro, utilizzare le ferie per i ritiri precampionato o inventare scuse per prendere permessi per le partite perché diversi anni fa era davvero così.
Mi piacerebbe avere 10 anni in meno per godere personalmente di queste conquiste ma purtroppo non si può”.