Per la rubrica “A pranzo con l’Ospite” abbiamo avuto il piacere di intervistare in esclusiva Rossella Vitolo apprezzata giornalista che sul momento calcio femminile ci dice: “Credo che la nascita dell’album Panini dedicato al femminile rappresenta, da parte di Panini, un grande attestato di crescita verso il calcio femminile. L’azienda modenese cosi riserva le stesse attenzioni che da anni dedica soprattutto alle calciatrici della Liga spagnola”.
Sull’amore per il calcio, poi, la conduttrice ci dice: “Da piccola spesso giocavo a calcio con il mio cuginetto. Trascorrevamo tutti i sabati del tempo insieme e, tra i giochi da ‘bimba’ e quelli da ‘maschietto’, prediligevamo i secondi: calciare i rigori e guardare le highlights delle partite”.
La classe ’92 originaria di Salerno poi sposta l’attenzione su una calciatrice che vorrebbe incontrare in particolare: “Mi piacerebbe incontrare Eleonora Goldoni, tra l’altro amica di un amico e collega Andrea Pulcini, opinionista sportivo e grande appassionato di calcio femminile. Le chiederei se memore dell’esperienza di studi all’estero come pensa si evolverà in Italia il calcio femminile. Sarei curiosa di chiedergli anche come affronta i ‘pregiudizi’ sul suo aspetto fisico, vedendo puntare l’attenzione più sui tuoi interessi ‘extra calcio’ , come la moda per esempio, che sulla calciatrice”.
La competente redattrice ed opinionista, laureata in giurisprudenza, sul momento del calcio femminile poi evidenzia: “Il passaggio al professionismo è un risultato che ripaga gli sforzi fatti da queste ragazze negli ultimi anni, sia a livello di club che di nazionale. Per quanto riguarda il coinvolgimento dei club maschili è un segnale evidente della crescita e dello sviluppo, a medio lungo termine, di questo sport. Come ci dimostra la serie cadetta del campionato femminile a breve avremo molte squadre che in Serie A possono contare sul supporto di una squadra maschile”.
Il volto della trasmissione OnlyFrans, in onda tutti i venerdì sera dalle ore 21 alle 23 su Cittaceleste Tv, poi sull’interesse sul movimento sottolinea: “La fruizione da parte del grande pubblico, e soprattutto la visibilità ad ampio raggio, è sempre stato un problema per il calcio femminile che ora sembra, grazie al supporto principalmente di DAZN e della Rai essersi stabilizzata, ottenendo in particolare per quanto riguarda la serie A e la Champions League una sua visibilità. Grazie a Sky gode della copertura anche della Coppa Italia e della Supercoppa italiana. Manca forse un piccolo sforzo per dare anche alla B la visibilità che, per la qualità e per l’impegno delle ragazze della serie cadetta, meriterebbe”.
La giornalista, iscritta all’Ordine, poi parla della Nazionale del CT Soncin: “La sua nomina è arrivata un po’ a sorpresa, in quanto in molti si aspettavano tecnici già a loro agio con il femminile, quindi allenatori di grandi club della Serie A. Bisogna dare merito all’attuale tecnico di essere stato in grado di creare un buon gruppo e una buona alchimia. La sua bravura è stata quella di creare una connessione con gli allenatori delle selezioni ‘under’ che il mondo del femminile ha. Si nota, quindi, l’intelligenza e la bravura nel saper selezionare delle ragazze e saper dialogare con chi le ha allenate nelle selezioni minori prima di lui.”
Sulle Azzurre, invece, Rossella poi ci confida: “Potrebbero recitare il ruolo di mina vagante al prossimo Europeo. La classica squadra da evitare, perché come si sta dimostrando anche la Nations League giocare contro l’Italia non è facile e Soncin è stato bravo a portare a casa risultati importanti contro nazionali ben più blasonate della nostra”.
Sul tema ex calciatori approdati nel calcio femminile Rossella rincara la dose continuando: “Gli ex calciatori che si approcciano a questo mondo possono portare e portano il loro bagaglio di esperienza a livello tecnico tattico. Da pochissimi anni in Italia esistono scuole calcio in cui le bambine si allenano fra di loro, poiché le calciatrici di questa generazione hanno vissuto il loro percorso in parallelo con i maschi fino ai 12-13 anni per poi dedicarsi esclusivamente ad allenamenti mirati fra di loro”.
In chiusura di chiacchierata la stimata giornalista aggiunge: “Questo ha fatto sì che molti concetti, a livello di tecnica individuale, non siano stati in età infantile sviluppati in maniera corretta per cui ex giocatori professionisti, danno l’opportunità a queste ragazze di poter apprendere certi movimenti e certi dettami tattici nel miglior modo possibile. Ed è in errore chi pensa che molti ex calciatori entrano nel femminile perché non hanno trovato il loro spazio nel maschile in quanto quasi tutti lo fanno per godere dell’entusiasmo, della gioia e del piacere che hanno queste ragazze nello stare in campo. Molti vivono il femminile come un’esperienza rigenerativa della propria anima”.