Credit Photo: Diego Franchino - Photo Agency Calcio Femminile Italiano

In questa prima uscita stagionale delle Juventus Women dopo una settimana di allenamenti a ranghi ridotti avevo bisogno di certezze, di tradizione, di casa.

L’amichevole delle bianconere contro lo Zurigo proprio nel giorno della festa nazionale della Svizzera me ne ha dato la possibilità.

Certo che entrare all’Allianz training center di Vinovo ti da più l’idea di essere in una base militare più che in un centro sportivo. Qui la polvere non si posa, fugge, I fili d’erba non si azzardano neanche a crescere fuori dalle aiuole, farebbero subito una brutta fine. Le macchine perfettamente parallele al pavimento che delimita il parcheggio sono tutte uguali. Se casa mia fosse ordinata così sarei al settimo cielo solo che l’unica cosa che conta in famiglia non è vincere, ma semplicemente vivere in armonia.

Se non si partisse però dai dettagli anche i più piccoli, difficilmente si raggiungerebbero i traguardi che in questi otto anni la Juve femminile ha ottenuto.

Cosa rende vivo ed accogliente allora questo posto? La domanda è lecita, ma la risposta è semplice.

La Squadra, il Mister e il Direttore Braghin.

Arrivare al campo e vedere il gruppo in pieno riscaldamento, salutare Mister Canzi e trovarlo sorridente e loquace ma concentrato sul da farsi ha riacceso in me tutto quanto era stato messo in stand by a fine stagione. Finalmente si ricomincia.

Si, ma il direttore dov’è? Il talismano, il Papà di questo progetto, dove si è nascosto?

Rosucci mi regala gentilmente un mezzo sorriso in risposta al mio saluto mentre si alterna con le compagne negli ultimi scatti pre gara. E’ tempo di gustarmi i nuovi arrivi vedendoli all’opera.

In porta la ventiduenne De Jong esordisce tra i pali con una divisa rossa ancora più bella della scorsa stagione. Sicura e presente nell’unico vero pericolo del primo tempo portato dallo Zurigo con Baraniak, interviene di piede in scivolata e poi amministra tranquilla i suoi primi quarantacinque minuti in bianconero senza subire gol. Un’altra sorpresa arriva dal trio Pavan Carbonell Libran che se fosse per me terrei in toto in prima squadra da subito. Delle spagnole, il fraseggio che porta al primo gol di questa stagione con Vangsgaard. Pavan che Braghin voleva da tempo è assieme a Libran destinata al prestito, ma le prossime partite spero che facciano cambiare idea alla società. La voglia di vivere e di giocare (senza mai risparmiarsi) che sta tutta nei sorrisi felici di Tosello è stata, assieme alla concretezza ed alla fisicità di Bertero un’altra nota lieta di questa giornata. Si, ma il talismano dov’è? Senza una sua foto portafortuna ad inizio stagione non posso tornarmene a casa. Me lo ritrovo davanti per caso nell’intervallo e ne approfitto subito, trovando il Direttore sorridente ed assolutamente d’accordo nel riproporre il rito propiziatorio. Non credo che Braghin abbia finito con le sorprese, di certo arriveranno altri due colpi come da lui stesso affermato tempo fa. Si devono per forza coprire gli addii di due icone bianconere come Caruso e Cantore. Ad Arianna presente in tribuna l’ho rimarcato “state andando via tutte, le nostre coronarie sono messe a dura prova e non so quanto reggeranno”…soprattutto per il terribile ed ormai certo addio che arriverà fra poco. In tanti ne parlano, in pochi ci credono, ma il mio consiglio è di preparare molti fazzoletti perché di lacrime ne verseremo a fiumi. Purtroppo.

E’ tempo di mettere benzina nelle gambe e di sognare in grande, migliorando se possibile un dato che non è stato affrontato molto in queste settimane. Negli ultimi cinque campionati, quello della stagione passata è stato il peggiore in termini di tiri subiti (334), nel 2023-2024 erano stati (268) e gol subiti (31) dietro solo alla seconda stagione di Montemurro (35). Si è segnato di più solo rispetto alla stagione 2021-2022 (64 contro 54). Tutti dati da migliorare come spero accada.

Alla prossima. Fino alla fine