Finanziare lo sport per tutti grazie ai proventi dello sport spettacolo. Sarà presentata giovedì alla Camera la proposta di legge «per il finanziamento dello sport sociale e per tutti e dello sport paralimpico».

L’idea è di promuovere le attività sportive per i diversamente abili e i dilettanti con parte dei proventi dei diritti televisivi legati alle partite di calcio delle serie A e B di campionato.

Da ricordare che nei mesi scorsi il movimento del calcio femminile aveva reclamato una sorta di mutualità specifica per poter crescere. Si tratterebbe in questo caso di business molto più che di solidarietà.

Il primo firmatario della proposta è Giulio Marcon, deputato di Sinistra Italiana, ma l’iniziativa ha avuto il sostegno bipartisan di varie forze politiche.

Il testo di Marcon prende spunto dalle leggi francesi, e propone che il 3 per cento dei ricavi delle squadre di serie A e B derivanti dai diritti tv venga concesso allo Stato, e destinato a finanziare la promozione dello sport sociale e per tutti e dello sport paralimpico. Si chiede poi che la quota di fondi derivanti dalla vendita dei diritti tv, che è attualmente destinata solo ai professionisti, come stabilito dall’articolo 22 del decreto legislativo 9/ 2008 , sia aumentata dal 2 al 4 per cento, e venga destinata oltre che al calcio allo sviluppo di tutto lo sport dilettantistico.