L’allenatrice del Chelsea F.C. Women, Emma Hayes, ha rilasciato un’intervista alla BBC Sport nella quale ha parlato a cuore aperto del calcio femminile.
L’allenatrice ha nel suo palmares tre titoli della Super League Femminile, due FA Cup ed una Spring Series. Questa collezione di trofei ed il modo in cui li ha conquistati, le hanno permesso di entrare nella categoria delle migliori allenatrici in circolazione.

“Sono innanzitutto una tifosa di calcio femminile. […] desideravo disperatamente che lo sport arrivasse dove è ora.[…] Dobbiamo proteggerlo. Dobbiamo ricordare che tutto il duro lavoro che è stato fatto per far crescere il gioco – da amatoriale a professionista – ha comportato un enorme sforzo da parte di molte persone, molte organizzazioni e molti investimenti. Non è successo solo dall’oggi al domani.”

In un passaggio dell’intervista ha voluto mandare un messaggio ai tifosi e calciatrici: “Il mio messaggio ai tifosi e ai giocatori in particolare questa settimana, sull’essere responsabili dei privilegi che ci sono stati concessi, era di non dimenticarlo. So che quelli di noi nel calcio sono estremamente fortunati e privilegiati a tornare in questo momento, ma siamo anche a rischio di esporci al Covid-19. Siamo sia vulnerabili che privilegiati, quindi dobbiamo pensare molto attentamente alle decisioni che prendiamo ogni giorno. Le nostre decisioni hanno un impatto sul nostro team e sulla nostra famiglia.”

Emma Hayes si è voluta anche soffermare sulla situazione sociale legata alla pandemia: “Dimentichiamo quanto siano difficili questi tempi. Tutti sono umani e vogliono uno sbocco e una pausa, ma credo fermamente che dobbiamo mettere lo sport in prima linea in tutto. Ci sono milioni di persone sedute a casa con pochissimi sbocchi e pochissime vie di fuga. Credo in una responsabilità collettiva. Abbiamo tutti la responsabilità di assicurarci che il campionato finisca.”

L’intervista ha poi virato sul campionato: “La Super League femminile è l’invidia del mondo nel calcio femminile perché i club, la Federcalcio e media sono così ben allineati. Tutti sono progrediti simultaneamente e questo è ciò che ha contribuito alla crescita del gioco. Questa è stata tutta la mia missione.”

L’allenatrice del Chelsea ha, inoltre, raccontato un aneddoto riguardante il Presidente del Club londinese Bruce Buck: “Ricorderò sempre con affetto le parole del nostro presidente Bruce Buck quando sono entrata nel club per la prima volta nel 2012. Ha detto: “Voglio cambiare la conversazione del pub”. Voleva che la gente parlasse delle donne del Chelsea. È quello che voglio. Non mi piacciono le piccole cose, mi piacciono le grandi missioni. È venuto da qualcuno che rispetto così immensamente. Bruce è un presidente straordinario ed un sostenitore del gioco femminile. Sono davvero orgogliosa di lui.”

La Hayes ha voluto analizzare il rapporto con le sue calciatrici: “Apprezzo le mie giocatrici come se fossero i miei figli. Essere un genitore ti cambia nella vita. Adesso sono responsabile. Ma dovresti chiedere alle mie giocatrici se sono stata diversa da quando sono diventata mamma. Penso che alcuni direbbero che probabilmente sono più paziente e altri potrebbero dire che sono più vulnerabile ed emotivo. Mi preoccupo delle persone con cui lavoro in modi diversi rispetto a prima di essere un genitore, perché li apprezzo come se fossero bambini. Mi è stata affidata la responsabilità di sviluppare le mie giocatrici. Lo prendo molto sul serio. Mi importa di loro? Sì, immensamente. Se sono turbati, io sono come un genitore. Li aiuterò, lavorerò con loro e darò loro tutto ciò che posso se lo desiderano. Ho sempre successo? Dio, no. A volte faccio fatica? Certo che lo faccio. Mi sbaglio? Sì. Ci tengo a loro e questo non è cambiato da quando ho avuto un bambino, ma ora sono più calmo e più esperto.”

Chiosa finale sulla presenza di tante allenatrici nel calcio femminile inglese: “Celebro i risultati di tutte le donne nel gioco. Sono orgogliosa che siamo in un campionato che assume così tante donne manager. Gli altri campionati non investono realmente in allenatori donne, ma lo stiamo facendo nei nostri club.[…] Dovremmo festeggiare il fatto che abbiamo così tante leader donne nel WSL. Certamente celebro i risultati di tutte le donne nel gioco e sono orgogliosa di far parte di un campionato che mette queste persone in posizioni del genere.”

Mattia Caprini
Nato a Bologna il 25 Novembre del 1993, Mattia è un ragazzo laureato in Management dello Sport presso l’Università di Bologna. Sin dalla giovane età è sempre stato affasciato dal mondo del calcio, sport che, inoltre, ha praticato fino ai 25 anni. La sua passione comprende anche tutte le attività accessorie del mondo calcistico come il marketing, la gestione economica dei club e la comunicazione. L’interesse nei confronti del calcio femminile si è sviluppato durante il Mondiale di Calcio del 2019. Ha collaborato con la Uefa durante l’Europeo Under 21 del 2019 tenutosi a Bologna ed ora è allenatore presso il Saragozza Soccer School. I suoi interessi sono, oltre agli sport in generale, la scrittura, la lettura e la fotografia.