Nell’ultimo periodo, l’Inghilterra sta cercando di ripartire dalla pandemia tramite lo sport, ma evidentemente i tifosi stanno uscendo fuori di testa ed i social sono la loro valvola di sfogo. Tralasciando le discutibili opinioni non richieste lanciate tramite la rete, si è sorpassato ogni limite. La problematica del razzismo sta imperversando anche sui vari Instagram Twitter e la cosa si sta facendo pesante. 

L’esterno del Liverpool Rinsola Babajide ha deciso di denunciare il tutto usando la stessa arma del suo accusatore. Nata nel cuore di Londra, ha ricevuto insulti razzisti anticipati da un disgustoso “il calcio è solo per uomini”. Il social di riferimento per la vicenda è Instagram: la 22enne ha pubblicato uno screenshot dell’accaduto rompendo il silenzio e facendo rimuovere quell’obbrobrio. Sono partite immediatamente le segnalazioni verso questo profilo che purtroppo è ancora attivo. Non è mancato il supporto delle Reds e della nazionale femminile inglese di cui ha indossato la maglia per la prima volta a settembre. 

“Volevo parlarne perché sono rimasta in silenzio per così tanto tempo”, ha detto Babajide ai microfoni della BBC. “Mi sento sola, come qualsiasi donna di colore in questo gioco, sono condizionata da tutto questo. Succede regolarmente ed è più che estenuante. Cerco di scrollarmi tutto di dosso e andare avanti con la mia giornata, ma a volte è difficile”. La polizia postale locale si è già operata per rintracciare la persona che si cela dietro il profilo da cui sono partiti gli affronti.  

“Mi vengono inviate parole vili per descrivere il mio colore, la mia razza o anche il mio sesso. Mettono in dubbio il diritto di giocare a questo gioco. Ricevo commenti da uomini e donne, ma in gran parte sono cose come ‘tornare in cucina’ o ‘le donne non dovrebbero giocare a calcio, è uno sport maschile'”. 

Sull’argomento è intervenuto anche Jurgen Klopp, sempre in prima linea per questo tipo di battaglie. Venerdì l’allenatore del Liverpool nella conferenza stampa prima del match contro l’Aston Villa è stato interpellato sulla questione. “I social media in generale hanno un problema che non è stato ancora risolto, ovvero che le persone possono nascondersi dietro qualsiasi account e dire quello che vogliono dire”.