Il campionato islandese è sconosciuto ai più: è difficile entrarvi in contatto, è altrettanto difficile conoscerne bene le calciatrici a causa di poche notizie a disposizione e, soprattutto, del livello generalmente più basso rispetto a quello della Serie A – che, di per sé, non è ancora al pari delle superpotenze europee. A scapito di questi piccoli difetti, si tratta di una competizione con alcune squadre qualificate ai preliminari di Women’s Champions League.
Il Breiðablik prenderà parte al secondo turno di Women’s Champions League per andare a caccia di uno spot nella prossima fase a gironi passando per il gruppo 6. In caso di vittoria del girone, potrebbe qualificarsi al terzo turno preliminare di Women’s Champions League, in caso di qualificazione come seconda classificata si parlerebbe invece di Europa Cup, al secondo turno. Se si qualificasse, invece, come terza del proprio girone, passerebbe al primo turno di qualificazione dell’Europa Cup. Insomma, l’Europa che conta non è un obiettivo semplicissimo, ma bisogna provarci, memori della qualificazione del 2021/2022 nel girone del Real Madrid e del Paris Saint-Germain, la prima volta nella massima competizione europea per Club. Sulla sua strada c’è l’irlandese Athlone Town.
Lo scorso anno, ai preliminari di Women’s Champions League si era qualificato il Valur nel percorso “Campioni” e la formazione è riuscita a classificarsi seconda nel proprio mini-girone, quello del gruppo 5, venendo sconfitta nella finale per il primo e secondo posto per 5 a 0 dal Twente, che ha poi raggiunto la fase finale della competizione.
Quest’anno, invece, esordirà ai preliminari di Champions nel percorso “Piazzate” coma la Roma e l’Inter. A separarlo dalla prossima Europa che conta ci sono le portoghesi dello Sporting Braga, le norvegesi del Brann e proprio le nerazzurre nei match valevoli per il gruppo 3. Solo le vincitrici del girone passeranno al terzo turno di qualificazione, sempre nel percorso “Piazzate”. La qualificazione all’Europa Cup ha una percentuale di realizzazione più alta, ma provare a raggiungere l’Europa che conta potrebbe essere motivo di orgoglio e di grande fiducia per un campionato in ascesa.
Trattandosi, come già detto, di un campionato ancora in divenire e dal livello ancora un po’ troppo basso per potersela giocare a tutti gli effetti con i maggiori campionati europei, le islandesi dovranno scendere in campo per aggiudicarsi almeno l’Europa Cup e far crescere la loro presenza in ambito internazionale, conquistando una vetrina importante che potrebbe permettere acquisti e vendite all’estero per aumentare la visibilità e il livello: solo mettendosi a disposizione dei club esteri è possibile avere momenti di scambio e consolidare la propria posizione.






