La crescita del calcio femminile passa anche per i diritti delle atlete; lo sanno bene nella Toppserien (massima serie del campionato norvegese). In Norvegia, infatti, si è scelto di tutelare le calciatrici con una regola per cui, dalla prossima stagione in poi, le società dovranno prolungare per una stagione i contratti delle calciatrici che resteranno incinte tenendo invariato anche il loro stipendio (con un rinnovo automatico dalla dodicesima settimana in poi). La decisione, fortemente caldeggiata dalla FifPro e dalla NISO (organizzazione degli atleti sportivi norvegesi), è tanto rivoluzionaria quanto rispettosa del diritto delle calciatrici di costruirsi una famiglia senza la paura, nel frattempo, di perdere quello che è, a tutti gli effetti, non solo una passione ma un lavoro che richiede impegno e parecchi sacrifici.
La norma varata dalla Toppserien ha dei precedenti: il Milan, infatti, è stata la prima squadra di calcio femminile in Europa ad inserire questa clausola nel contratto delle calciatrici e dello staff rossoneri. Il club non soltanto si impegnerà nel prolungamento del contratto ma darà un contributo anche nell’assistenza all’infanzia coprendo i costi di viaggio e alloggio in caso di spostamenti sia per il bambino che per il care-giver.
Non ci sarà più, dunque, un “caso Sara Bjork Gunnarsottir” che nel 2021, dopo aver annunciato la sua gravidanza, non si era vista pagare lo stipendio dalla squadra in cui era, allora, tesserata (il Lione). Le motivazioni addotte dalla società francese non avevano fermato l’atleta islandese che, dopo aver fatto causa al Club, è diventata la prima calciatrice a vincerla facendo fede al regolamento FIFA sulla maternità dello stesso anno.
La Ceo del campionato norvegese, Marianne Solheim, nell’esporsi sull’argomento nel comunicato stampa che di questo tratta, ha dato luce ad una tematica di cui è inevitabile parlare se si pensa all’attività sportiva coniugata alla vita privata. La Norvegia è piuttosto attenta al benessere delle calciatrici che in questo modo non sono costrette a scegliere: “In Norvegia dovrebbe essere possibile per le calciatrici professioniste rimanere incinte. Vogliamo creare un ambiente di lavoro in cui non sia necessario scegliere tra il calcio di alto livello e altre scelte di vita. La decisione rappresenta un passo importante per una maggiore sicurezza per le giocatrici che vogliono coniugare sport ad alto livello e vita familiare. In un campionato con un’età media bassa come il nostro è importante che le giovani calciatrici sperimentino la possibilità di pensare sia alla carriera sia alla famiglia“.






