Il 15 ottobre, il Barcellona ha affrontato la Roma per la seconda giornata di Champions League. Quella notte, con il gol segnato, la numero 11 ha raggiunto quota 27 reti nella competizione europea con il Barcellona, diventando la miglior marcatrice di sempre del club in Champions League. Ha superato Jennifer Hermoso e Aitana Bonmatí, entrambe ferme a 26 gol.
Poco più di una settimana dopo, il 24 ottobre, Putellas ha infranto un altro record. Con i due gol segnati nella semifinale di andata della Nations League contro la Svezia, Alexia sale a quota 39 reti con la maglia della nazionale spagnola, superando Vero Boquete (38) e diventando la seconda miglior marcatrice di sempre, dietro solo a Jennifer Hermoso (57).
Considerando la classifica generale della selezione spagnola, includendo uomini e donne, Alexia si colloca al quarto posto: dietro Raúl, Jennifer Hermoso e David Villa. Tutto questo essendo centrocampista.
I due record raggiunti non sono solo numeri. Sono il segno di una continuità ritrovata, di una giocatrice che ha saputo tornare protagonista dopo un silenzio imposto dagli infortuni: prima quello al crociato sinistro, che le aveva strappato il sogno di EURO22 a un giorno dal debutto, poi una ricaduta al menisco.
Il gol a Bilbao al 90+5 nella finale di Champions del 2023/24, che ha sancito la vittoria sul Lione, è stato uno dei momenti simbolo della sua rinascita. La stagione successiva, culminata con il triplete domestico e una medaglia d’argento all’Europeo, ha confermato la sua centralità nel gioco del Barcellona e della Nazionale. In totale, 49 tra gol e assist, numeri che l’hanno riportata tra le migliori al mondo, fino al quarto posto nel Pallone d’Oro.
La stagione 2025/26 è iniziata da poco, ma già promette bene: 4 assist e 4 gol finora per la centrocampista catalana. Riguardo al traguardo raggiunto con il Barcellona, queste le sue parole: “Sono molto felice di aver vissuto questo percorso con il Barça e di aver potuto competere in Europa per così tanti anni. Essere la miglior marcatrice spagnola è un riconoscimento importante, ma è anche il risultato del lavoro di squadra e del supporto di tutte le compagne che mi hanno accompagnata lungo questo cammino”.
Questa invece la sua reazione quando le hanno comunicato di aver sorpassato Vero Boquete: ” È un onore far parte di quella lista. Sono tutte grandi leggende che hanno vestito la maglia della nazionale, con molte di loro ho avuto la fortuna di condividere lo spogliatoio. È davvero un privilegio, sotto ogni punto di vista.”
La “Reina”, com’è affettuosamente chiamata dai fan e dalle compagne di squadra, è un esempio di fair play e leadership nello spogliatoio. Molte compagne, soprattutto le più giovani, la considerano un punto di riferimento importante che le aiuta ad ambientarsi. Vicky López racconta: “Con lei posso essere me stessa. Nei momenti peggiori, è stata una delle prime a esserci.”
Questi valori si riflettono anche in altri contesti. Da qualche anno, Alexia ha creato la Fondazione Elven, ispirata dal suo numero di gioco. Si tratta di un’organizzazione no profit che offre opportunità a ragazze che, per motivi economici, non potrebbero accedere a certe esperienze.
Un esempio, quindi, non solo in campo ma anche nella vita quotidiana. E questi record non sono che un frammento di ciò che Alexia Putellas rappresenta per il movimento calcistico femminile, dentro e fuori dal campo.






