Se la Grande Muraglia Cinese è una delle sette meraviglie del mondo moderno, la Nazionale di Milena Bertolini è tra le otto meraviglie del Mondiale francese. Bella e determinata, prudente ma coraggiosa, l’Italia batte 2-0 la Cina e vola ai Quarti di finale, eguagliando il miglior risultato della sua storia (ma nel 1991 la fase finale era a 12 squadre) e proseguendo anche la marcia parallela verso i Giochi Olimpici di Tokyo, destinati alle tre migliori nazionali europee del Mondiale. Sabato (ore 15) le Azzurre torneranno a Valenciennes per affrontare nei Quarti la vincente dell’ultimo Ottavo di finale tra Olanda e Giappone. E a questo punto sognare è lecito.

Con la Cina, nobile decaduta ora al 16° posto del ranking FIFA, l’Italia parte forte, trova il gol del vantaggio dopo un quarto d’ora con il primo guizzo nel Mondiale della capocannoniera del campionato, Valentina Giacinti, e nella ripresa chiude la pratica con una prodezza balistica di Aurora Galli, per la terza volta a segno da subentrata.

LA PARTITA
Per scardinare la difesa cinese, un solo gol subito nelle tre gare del girone, Milena Bertolini punta sulla velocità di Valentina Bergamaschi, schierata a centrocampo al posto di Galli. Per il resto è la stessa formazione vista con il Brasile, con la conferma di Giacinti come terminale offensivo. La Cina si affida alla sua stella più luminosa, quella Wang Shuang ribattezzata forse un po’ troppo generosamente ‘Lady Messi’: trequartista di talento in forza al Paris Saint Germain, è chiamata a sacrificarsi larga a destra nel 4-4-2 del Ct Jia Xiuquan, costretta ad un lavoro di ripiegamento fondamentale per una squadra che ha come prerogativa la fase difensiva. Una difesa che è nelle mani giovani e forti di Peng Shimeng, decisiva nel match pareggiato con la Spagna.

Il copione dice che è l’Italia che deve fare la partita, ma senza nessuna frenesia. E così le Azzurre rinunciano al pressing offensivo, anche per non sprecare energie visto il gran caldo. Sin dai primi minuti le ‘Steel Roses’ cinesi evidenziano notevoli lacune tecniche. Al 10’ Girelli lancia Giacinti, che segna in posizione di fuorigioco: l’assistente alza la bandierina e la VAR conferma. E’ sempre la capocannoniera del campionato due minuti più tardi a sfruttare un errore in fase di disimpegno di Han Peng e a sfiorare il palo alla sinistra di Peng Shimeng. Al terzo tentativo arriva il gol del vantaggio: il capitano cinese Wu Haiyan anziché buttare il pallone in fallo laterale lo calcia addosso a Giacinti, che si invola sulla fascia e serve Bonansea; l’azione continua e sul secondo palo la palla arriva a Bartoli, che viene travolta da Peng Shimeng in uscita: sarebbe rigore, ma Giacinti si avventa sulla respinta e di sinistro realizza la sua prima rete nel Mondiale ricevendo l’abbraccio di tutta la panchina.

Trovato l’1-0 l’Italia aspetta nella sua metà campo per poi ripartire. Il primo brivido arriva al 27’ su una conclusione dalla lunga distanza di Wang Yan, ma Giuliani è brava a fare un passo indietro e a deviare in angolo un pallone che sarebbe finito sotto la traversa. Al 33’ un lancio di Guagni manda in porta Bergamaschi, diagonale di destro e bella risposta in tuffo di Peng Shimeng. Con il passare dei minuti la Cina guadagna metri e al 40’ per rinforzare il centrocampo Milena Bertolini manda in campo Galli al posto di Girelli, un cambio che si rivelerà decisivo. Il primo tempo si conclude con un paio di mischie pericolose nell’area azzurra, con Guagni che salva in scivolata su Gu Yasha.

Nella ripresa la Cina va alla ricerca del pareggio, entra Yang Li e si posiziona al centro dell’attacco. Ma al 50’ è l’Italia a raddoppiare con la neo entrata Aurora Galli: gran destro dalla distanza, palla all’angolino basso e terzo gol nel Mondiale per la centrocampista della Juventus dopo la doppietta messa a segno con la Giamaica, anche in quel caso da subentrata. Sul 2-0 è importante non concedere spazi alla Cina e per far salire la squadra fanno comodo i 175 centimetri di Ilaria Mauro, che rileva Bergamaschi. Poi fa il suo esordio nel Mondiale anche Martina Rosucci al posto di un’esausta Bonansea. La Grande Muraglia Italiana regge, le Azzurre si confermano solide anche dietro e Giuliani (due sole reti subite in questo Mondiale, entrambe su rigore) non corre particolari rischi. Per i Quarti di finale si torna a Valenciennes, là dove è iniziata una favola che ha come protagoniste 23 principesse azzurre.

Credit Photo: FIFA Women’s World Cup