L’Italia femminile U17 è stata protagonista di un super Europeo di categoria che ha portato le azzurrine a qualificarsi alla prossima edizione del Mondiale in Marocco. Il cammino nella competizione continentale si è fermato alle semifinali ma le prestazioni della Nazionale U-17 hanno aumentato la fiducia e la consapevolezza della squadra che il Ct Viviana Schiavi guiderà alla Coppa del Mondo. Il torneo globale femminile U-17 sarà la prima edizione ampliata a 24 squadre e il cammino delle azzurrine inizierà nel girone con i padroni di casa del Marocco, Brasile e Costa Rica. L’allenatore Viviana Schiavi ha parlato alla FIFA di cosa si aspetta per la prossima competizione e di come il calcio femminile stia diventando sempre più importante in Italia.
L’edizione del Mondiale femminile U-17 del 2025 sarà la prima ampliata a 24 squadre. Può essere considerato un ulteriore traguardo e segnale molto positivo per il calcio femminile? “Assolutamente sì. Può – e deve – essere considerato un ulteriore traguardo, un ulteriore step di crescita per tutto l’ambiente femminile. È sintomo di una base che sta crescendo, di un livello che sta aumentando anno dopo anno, grazie anche all’attenzione che si è creata attorno a tutto il movimento”.
Undici anni dopo, l’Italia ha raggiunto le semifinali dell’Europeo U-17 femminile. Quanto è stato importante quel percorso, soprattutto considerando la grande fase a gironi disputata? “È un segnale di crescita globale del movimento calcistico italiano. Negli ultimi anni sia la Federazione ma anche i club hanno deciso di costruire un percorso ben definito per le ragazze. Questo sta portando ai risultati positivi che abbiamo avuto nella stagione appena terminata, con la qualificazione di entrambe le nostre nazionali giovanili, l’Under 17 e l’Under 19, ai Mondiali di categoria, con le semifinali raggiunte in entrambi gli Europei”.
Il percorso compiuto agli Europei ha garantito all’Italia un biglietto per i prossimi Mondiali. Quanta soddisfazione c’è per questo traguardo? “C’è un’enorme soddisfazione anche da parte mia, che negli ultimi due anni sono entrata a far parte dello staff della nazionale maggiore femminile a fianco del Ct Soncin. Ho seguito molto da vicino, con grande passione, l’avventura delle ragazze durante la fase finale dell’Europeo, ma anche durante tutto il percorso di qualificazione, tra Round 1 e Round 2. Oltre ad essere contenta per il risultato, sono davvero felice perché quello delle 2008 è un gruppo a cui sono particolarmente legata, dal momento che sono state le prime calciatrici che ho guidato su una panchina della Nazionale come allenatrice in prima, quando erano nell’Under 16; siamo cresciute insieme. Sono enormemente soddisfatta e orgogliosa del percorso che hanno intrapreso”.
Che cosa ha imparato la squadra da quel torneo che potrà essere utile al prossimo Mondiale? “Ogni volta che si scende in campo per una gara internazionale c’è un sapore particolarmente speciale, sia a livello emozionale e ovviamente anche dal punto di vista del percorso tecnico. Aver avuto la possibilità di giocare queste partite di un livello molto alto, portando oltretutto a casa dei risultati estremamente positivi, ha lasciato nelle ragazze tanta consapevolezza, coraggio e ricordi che riporteranno sicuramente durante la prossima esperienza mondiale”.
Galli, Venturelli, Giudici… possiamo dire che l’Italia sta costruendo una base importante per il futuro della Nazionale femminile? “Sono solo alcune delle ragazze da citare. Tutti i gruppi delle nazionali giovanili hanno avuto una crescita di livello e i risultati lo dimostrano. Loro sono tre nomi di prospettiva, che in questa prima parte di stagione hanno anche iniziato a lavorare nei club di appartenenza con le rispettive prime squadre; ma in questa nazionale – e più in generale in tutte le nazionali giovanili italiane – ci sono tanti nomi che possono crescere ed essere fondamentali per il futuro del movimento”.
Italia-Brasile è sempre stata, storicamente, una partita affascinante. Quanto sarà importante misurarsi con una delle migliori squadre del torneo e con una cultura calcistica fenomenale, simile a quella italiana? “Italia-Brasile ha sempre un significato tutto suo. Poi io sono una romantica del calcio, per cui questa partita ha per me un grande fascino. Ma non sarà solo quella con il Brasile una gara tosta da affrontare: tutti gli avversari del girone sono ostici. È ovvio poi che al Brasile, per la loro tradizione e per i precedenti a tutti i livelli tra le nostre Nazionali, si guarda con un’attenzione particolare”.
Marocco, padrone di casa, Brasile Costa Rica. Quali sono le aspettative per la fase a gironi? “Sono tre squadre che, come noi, sono in forte crescita: anche loro hanno dato il via a dei percorsi strutturati e importanti per seguire le ragazze passo a passo. C’è stato un aumento a livello tecnico, tattico e fisico da parte di tutte. Sarà sicuramente un girone difficile, ma che cercheremo di affrontare guardando a noi nel miglior modo possibile”.
“Sognare non è proibito”, ha detto Gabriele Gravina dopo la qualificazione al Mondiale U-17 femminile. Quanto vi rappresenta questa frase? “Il sogno è un qualcosa che ci accompagna sempre in riferimento alla Nazionale: da quando si inizia a giocare, sognando di vestire la maglia azzurra, fino a quando non si riesce a indossarla. E l’abbiamo potuto vedere quest’estate, con tutti i sentimenti che la Nazionale maggiore ha suscitato durante l’Europeo. Credo che il sogno sia un richiamo che debba esserci in ogni avventura; ci deve accompagnare e deve essere quello stimolo in più per cercare di arrivare il più lontano possibile”.






