La squadra allenata da Martina Voss-Tecklenburg è, di fatto, a punteggio pieno con 2 vittorie in 2 partite, destando l’impressione di una superiorità di gioco ed individuale sensibile rispetto alla concorrenza. Giocatrici del calibro di Ramona Bachmann, autrice di una doppietta contro la nostra compagine, e Lara Dickenmann sono una sicurezza e valorizzano un collettivo altamente qualitativo. Pertanto, in ottica azzurra, serve un salto di qualità se si vuol aspirare alla leadership del Girone.

Di che step in avanti parliamo? In primis sotto il profilo dell’organizzazione. Il match contro le rossocrociate ha evidenziato un disavanzo grosso in termini di palleggio e capacità di essere squadra. Sicuramente la condizione fisica precaria delle nostre, dopo tutte le vicende del nostro campionato, non ha aiutato però si sono viste troppo poche idee e vissuto esclusivamente sulle azioni in contropiede delle nostre attaccanti Daniela Sabatino e Melania Gabbiadini. Un gap che a detta del ct Cabrini è in termini di esperienza internazionale e da ricercare nella scarsa qualità del nostro torneo nazionale. Dichiarazioni che però hanno fatto un po’ storcere il naso ad alcuni dirigenti della nostra Serie A, vedi il Presidente del Brescia Giuseppe Cesari il quale, in un comunicato stampa sul sito della propria squadra, a poche ore dalla sfida con la Repubblica Ceca, non le ha certo mandate a dire: “Anni di sacrifici, di investimenti, di battaglie per migliorarsi e migliorare il calcio femminile italiano da parte dei Presidenti, da parte delle società, dei loro mister e staff tecnici; poi di colpo arriva la dichiarazione del Commissario Tecnico della Nazionale, che, come San Paolo, folgorato sulla via di Damasco (nel nostro caso lo Stadio Dino Manuzzi di Cesena) trova la soluzione e il rimedio che da anni tutti gli addetti del calcio femminile stavano cercando per alzare il livello tecnico delle nostre calciatrici e dei relativi campionati.
La soluzione, per chi non avesse ascoltato sabato nel post Italia Svizzera (0 a 3 per le elvetiche) le dichiarazioni del nostro C.T., è il classico uovo di colombo: suggerire alle nostre giocatrici di “andare a giocare all’estero dove si possono trovare staff tecnici all’altezza”. Una soluzione, quella indicata dal CT della Nazionale, che la dice lunga sulla tanto decantata collaborazione tra Nazionale e Società. Francamente siamo stanchi di questa situazione, chiedo personalmente ed invito tanti altri a supportare la richiesta di dimissioni da parte del C.T. Cabrini. Se davvero vogliamo che il calcio femminile italiano faccia il salto di qualità che tutti aspettiamo da anni, dobbiamo pretendere investimenti e programmazioni a livello federale. E’ inutile continuare a fare proclami e promesse che puntualmente vengono disattese dai fatti. Il resto del comunicato è disponibile su questo link.

Parole dure quelle di Cesari riprese anche da altri addetti ai lavori che hanno espresso le stesse perplessità nei confronti di un allenatore che già per le Qualificazioni ai Mondiali 2015 in Canada aveva fallito. Si è aperto un nuovo corso, ora, con giocatrici giovani che dovranno dimostrare di essere all’altezza della situazione ma, a conti fatti, la guida tecnica lascia inevitabilmente dei dubbi. Il cammino dell’Italia si presenta caratterizzato da contraddizioni interne che senza dubbio non favoriscono una crescita tassonomica delle proprie convinzioni. Pertanto, pur se avversari quali Irlanda del Nord e Georgia non fanno troppo paura per i prossimi impegni previsti il 12 Aprile 2016 in casa ed il 7 Giugno 2016 in trasferta, non ci si potranno permettere distrazioni di sorta se si vorrà ambire al pass per l’Olanda. Ricordiamo che il meccanismo di qualificazione prevede che le otto vincitrici dei gironi e le sei migliori seconde classificate accederanno alle fasi finali, mentre le altre due seconde daranno vita a uno spareggio tra il 17 e il 25 ottobre 2016.

Fonte: www.oasport.it