Con la sconfitta subita dalla Russia per 4-0, la Nazionale Femminile di Futsal ha concluso ieri il trittico di amichevoli a Guadalajara nel Nations Women’s International Tournament vinto dalle padrone di casa della Spagna, davanti a Russia e Portogallo. Se il bilancio numerico dei tre incontri segna uno score di altrettante sconfitte, lo stesso non si può dire della prestazione complessiva offerta dalle Azzurre in tutte le gare disputate: la sfortunata autorete di Exana risultata decisiva nel match di esordio con il Portogallo (0-1), gli ottimi primi tempi contro Spagna e Russia chiusi entrambi a reti inviolate, la sostanziale solidità dell’organizzazione difensiva. A fare la differenza sono stati gli errori commessi in fase di conclusione e una esperienza ancora insufficiente nella gestione emotiva di partite di alto livello internazionale.

“Quando approcci contesti di tale spessore tecnicoè l’analisi del tecnico azzurro Francesca Salvatoreti accorgi subito che il livello è totalmente diverso per ritmi di gioco, fisicità ed esperienza delle avversarie. Affrontare squadre come Spagna e Russia che hanno nelle gambe un numero di gare decisamente superiore al nostro, alla fine influisce sulla prestazione collettiva perché giocare assieme rende tutte più consapevoli, dà sicurezza e concorre a costruire una compattezza sul piano collettivo che diversamente non puoi maturare. E così è stato – sottolinea Salvatore – nell’arco dei tre incontri: l’esordio con il Portogallo è servito per capire il ritmo di gara, con la Spagna siamo entrate in campo con maggiore consapevolezza tanto da osare qualcosa in più e arginare la potenza di un avversario che, almeno in questa fase, è nettamente avanti a tutti nello scenario europeo. Infine contro la Russia le ragazze hanno metabolizzato la tensione verso un l’avversario, elemento dove concorrono meccanismi motivazionali importanti, giocando alla pari malgrado lo strapotere fisico delle Russe, tenendo il campo con ordine e riuscendo ad arrivare tante volte in porta: quando purtroppo non riesci a segnare e incassi il primo gol sull’unica sbavatura del portiere in tutta la gara sin lì giocata, rimane un po’ di amarezza. È subentrata allora un po’ di frenesia. Inserire in quella fase il portiere di movimento è stato probabilmente un mio errore”.
 
Nonostante le tre sconfitte subite, la squadra ha mostrato progressi rispetto alle prestazioni con l’Iran a novembre: “Trovo molti punti in comune tra gara 2 a Teheran e l’esordio con il Portogallo – segnala Salvatore – abbiamo tenuto costantemente un atteggiamento corretto, anche se la consapevolezza di poter arrivare alla porta avversaria avrebbe dovuto indurci ad essere più aggressive. Non basta la qualità nella fase difensiva, dobbiamo saper riproporci e finalizzare n maniera efficace. Manca questo step. Alla luce delle tre partite è stato compiuto un altro passo in avanti e senza dubbio è cresciuta l’autostima. L’Italia non partiva certamente da favorite alla vigilia del torneo, ma siamo sempre uscite dal campo con i complimenti delle avversarie. In queste 5 gare ho visto un crescendo, mi sarebbe piaciuto conquistare anche 1 solo punto, ciò avrebbe premiato atteggiamento di un gruppo maturo, consapevole e che sta cercando di perseguire gli obiettivi prefissati attraverso il lavoro che proponiamo”.

Il percorso di lavoro della Nazionale è strutturato su una crescita progressiva finalizzata a presentare una squadra competitiva in tempo per le qualificazioni UEFA Futsal Women’s Euro in calendario nell’estate 2018. Determinanti saranno i prossimi step: i raduni in fase di programmazione tra febbraio e aprile, e un test amichevole in preparazione alle gare ufficiali. “La sensazione è di avere tra le mani qualcosa che può essere ulteriormente potenziato – sottolinea il tecnico – Il gruppo ha soddisfatto in pieno le nostre aspettative e mi sento di dire che siamo sulla squadra giusta. Probabilmente a questo livello manca ancora qualcosa sotto il profilo atletico, aspetto che in questa fase è stata parzialmente colmato grazie alla grande attitudine motivazionale tipica di noi Italiani. Basti pensare che, a differenza di Spagna e Portogallo che hanno svolto un ritiro di 10 giorni, questa squadra ha lavorato assieme solo a partire da martedì scorso. Il nostro movimento può solo crescere. È fondamentale una collaborazione importante a tutti i livelli per trasmettere alle ragazze fiducia in ciò che viene svolto in Nazionale e nei rispettivi club. Se ci sarà la possibilità di lavorare con più costanza possiamo ridurre il gap in breve tempo”. 

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