Il match tra Italia e Danimarca finisce 1-3 con goal di Giacinti per le azzurre e la doppietta di Nadim con la rete di Sorensen a bissare il successo danese. Una sconfitta  che fa male non per la disfatta in sé, ma per come è arrivata. Numerosi gli errori delle ragazze di Bertolini che hanno lasciato campo libero alle scandinave. Ora bisogna mettersi alle spalle questo dispiacere e voltare pagina per arrivare pronte al ritorno il 1 dicembre. Intanto mettiamo dei paletti con le pagelle della sfida.

Laura Giuliani: 5
Una prestazione alquanto insolita per l’estremo difensore juventino. L’incomprensione con Girelli sul primo goal compromette il proseguo azzurro dell’incontro. Sulla terza rete esce male e lascia la porta sguarnita per il facile appoggio di Nadim. Sicuramente non è una prestazione degna delle grandi gare giocate da Giuliani. Un calo fisico e mentale in questo periodo è molto probabile e, sperando in un caso isolato, confidiamo in un ritorno di livello.

Elisa Bartoli: 6
Il terzino giallorosso ha fatto passare poco sulla sua fascia provando a dare solidità a tutto il reparto. Il duello con Nadim è stato ampiamente vinto dalla danese, ma in occasione dei goal, Elisa non poteva fare niente. Con Cernoia davanti a lei non ha avuto molte possibilità di mettere in mostra le sue doti offensive.  La buona prova in Nazionale fa ben sperare per il ritorno a Roma dove dovrà far fronte al big match con la Fiorentina.

Elena Linari: 5,5
Partita di sacrificio e carattere a cui la Linari ci ha spesso abituato. Ormai un punto fisso della retroguardia azzurra che tanto ha sofferto però le incursioni scandinave. In fase di non possesso, le sue marcature lasciano un po’ a desiderare. Sicuramente l’avversario di alto livello come Harder ha contribuito a questa mediocre situazione. È una performance che deve insegnare tanto, ma che non dovrà ripetersi.

Cecilia Salvai: 5,5
Stesso voto della compagna di reparto e simili attributi messi in campo. La sua sostanza difensiva ha salvato il salvabile evitando una possibile imbarcata. La cattiveria agonistica forse è mancata e poteva essere l’aspetto in più per raggiungere la sufficienza. Come già detto, le avversarie erano di alto livello e confrontarsi con loro è stato importante più a livello educativo che di risultato. Sfida che insegna tanto in vista del ritorno; il primo posto è compromesso, ma partite del genere possono dare tanto.

Lisa Boattin: 5
Male in entrambe le fasi, poco incisiva e spesso assente dal gioco: Lisa Boattin ha messo in campo una delle sue esibizioni peggiori. Gran parte delle offensive avversarie partivano proprio dalla sua fascia come in occasione del secondo goal. Harder, nonostante fosse schierata come punta, giocava spesso nelle sue zone e riusciva sempre a liberarsi dalla juventina. Come ripetuto per le compagne, deve determinare i fondamentali e prepararsi per le prossime gare con le migliori d’Europa.

Valentina Cernoia: 5,5 (dall’89’ Marta Mascarello: S.V.)
Il suo estro e l’elevata tecnica della juventina sono mancati molto. Gli strappi che spesso abbiamo visto potevano quantomeno riaprire l’incontro e riacciuffare la situazione in tempo. La difesa danese ha giocato su ritmi blandi e la sua velocità poteva essere sfruttata su questo fronte. Speriamo che questa volta abbia individuato i punti di riferimento per fare meglio al ritorno.

Manuela Giugliano: 5,5
Messa in mezzo al campo per il suo spiccato talento nell’impostazione, ha deluso le aspettative che si erano create attorno a lei. Pochi i filtranti messi per le attaccanti e quasi mai presente nel giro palla azzurro, aspetti che da lei non ci si aspettava. Tutto ciò è dipeso anche per la gabbia che il ct danese ha creato attorno al playmaker italiano. Era importante non dare punti di riferimento alle avversarie, ma gli si sono incollate addosso andando a pressarla non appena riceveva palla.

Martina Rosucci: 6 (dal 46’ Aurora Galli: 6)
Il ct azzurro ha lasciato in campo la bianconera solo nel primo tempo, la frazione di gioco dove l’Italia ha sofferto di più. Ma lei è riuscita a distinguersi soprattutto per la fase di contenimento. Le sue eccelse qualità in entrambe le fasi sono risapute, ma una Rosucci così difensiva difficilmente si era vista. È stato un bene per la gara in sé, ma un male per non aver sfruttato le abilità in attacco. Galli si rivela ancora una volta un’ottima sostituta dando compattezza al centrocampo.

Barbara Bonansea: 5,5
Un primo tempo disastroso unito ad un secondo meno problematico: due facce della stessa medaglia che ha portato a ben poco. La numero 11 è stata spesso interpellata nel sistema azzurro, ma ha evidenziato un’assenza di lucidità nell’azione. Un calo mentale è certamente concepito in quello che è stato un avvio di stagione dispendioso. Nei secondi 45 minuti è riuscita a dare sostanza alla squadra mettendo a segno anche un assist. Non la solita Bonansea, ma leggeri miglioramenti guardando il pre ripresa.

Valentina Giacinti: 6,5 (dall’85’ Stefania Tarenzi: S.V.)
Sicuramente la migliore in campo. L’attaccante milanista ha sempre corso dietro al pallone, è scesa frequentemente a prenderlo a centrocampo  ed ha aiutato anche in difesa. Doveva dare prova che quella maglia se l’è meritata e ci è riuscita. La rete è solo la ciliegina sulla torta di una buona gara da parte della punta.

Cristiana Girelli: 5 (dal 64’ Linda Tucceri Cimini: 6)
Da lei ci si aspettava certamente di meglio, queste sono le partite che la esaltano . Sfortunatamente non è stato così: per un’incomprensione con Giuliani causa il primo goal ed in attacco si è vista di rado. Bisogna ammettere che di palloni non gliene sono arrivati poi così tanti, ma una bomber come lei deve sfruttare ogni singola occasione. Per questa volta è “rimandata a dicembre”, ma aspettarsi di più da lei è imprescindibile.