Giovanni Malagò è stato rieletto alla guida del CONI dal Consiglio Nazionale, riunitosi questa mattina nel Salone d’Onore del Foro Italico a Roma. In carica dal 19 febbraio 2013, Malagò è stato confermato presidente per il quadriennio 2017/2020 ottenendo 67 dei 75 voti complessivi, pari all’89,3 per cento del totale delle schede valide, mentre lo sfidante Sergio Grifoni ha ricevuto 2 preferenze, pari al 2,6 per cento. Cinque le schede bianche, una nulla.

“Grazie a tutti, lavoriamo per stare insieme. Sono molto orgoglioso di voi”, ha dichiarato il numero uno dello sport italiano subito dopo la rielezione. Prima del voto Malagò aveva tracciato un bilancio del suo primo mandato, spiegando i suoi propositi per il futuro: “I 4/5 di quanto programmato – ha sottolineato – è stato realizzato, altre situazioni non sono dipese dalla volontà del CONI. Penso però a quanto è stato fatto in molti settori del nostro mondo: penso all’Istituto di Medicina e Scienza, alla formidabile crescita della Scuola dello Sport, al percorso fatto per riformare la giustizia sportiva e alla credibilità acquisita a livello internazionale relativamente al tema dell’antidoping, dove siamo diventati modello da imitare, attribuendo autonomia al sistema. E poi c’è il tema dello sport a scuola: ci abbiamo messo la faccia e le risorse, raccogliendo risultati importanti sotto il profilo della pratica sportiva. In quattro anni sono cambiati più volte i referenti a livello istituzionale e non è stato facile portare avanti le nostre istanze”.

“Ora però – ha aggiunto – è indispensabile avere una legislatura piena e pianificare la legge quadro del nostro sistema, non tenendo più conto di apparati legislativi che sono ormai desueti. Dobbiamo uscire dai recinti, dobbiamo volare alto, mettendo da parte i protagonismi e ogni conflitto d’interesse. E’ per legittimare la credibilità che ci viene riconosciuta, come conferma l’attribuzione di risorse del Governo per il progetto Sport e Periferie. Riusciremo a superare le difficoltà, a reperire nuove risorse, a uniformare statuti e regolamenti. I risultati sportivi poi sono sotto gli occhi di tutti: l’associazionismo di base è il nostro motore. Vogliamo andare avanti, facendo leva su coraggio e idee: poi la differenza la fanno le persone, soprattutto i 12 milioni di tesserati. Viva lo sport”.

A Malagò sono arrivate le congratulazioni del presidente della FIGC Carlo Tavecchio: “Sono felice per l’esito del voto, auguro al presidente Malagò altri quattro anni di lavoro con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione di quelli appena conclusi. Lo sport è una risorsa strategica per il Paese”.

Sono stati eletti oggi anche i membri della nuova Giunta. Fra i presidenti entrano nel governo dello sport Franco Chimenti (Golf, 54 voti), Angelo Binaghi (Tennis, 45), Sabatino Aracu (Hockey e Pattinaggio, 34) e Alfio Giomi (Atletica, 30) e Flavio Roda (Sport invernali), che si è aggiudicato il ballottaggio conclusivo con Luciano Rossi (Tiro a volo). Fra i dirigenti sono stati eletti l’ex presidente della Federvolley Carlo Magri e il presidente dell’Asoif (Associazione che riunisce le Federazioni Internazionali Olimpiche Estive) Francesco Ricci Bitti. Per i Comitati regionali eletto Sergio D’Antoni, per i delegati provinciali Guglielmo Talento, per gli Enti di promozione sportiva entra Giovanni Gallo (Pgs). Già precedentemente certi del posto Alessandra Sensini (Fiv, 40 voti) e Roberto Cammarelle (Fpi, 31 voti) per i due posti in quota atleti e Valentina Turisini (Uits, 67), per l’unico posto di rappresentanza dei tecnici.

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