Migliaia di fan seguono la partita tra Washington e Orlando. La partecipazione quest’anno è grande, dopo che la nazionale femminile di calcio americana, che a Rio lotta per un quinto oro olimpico, ha vinto i mondiali.
Le componenti della nazionale femminile, ben quattro volte campioni del mondo e quattro medaglie d’oro, portano a casa risultati migliori della controparte maschile, ma i loro stipendi sono più bassi e per questo sono in lotta contro la federazione di calcio.
“Credo che abbiano ragione. Se giochi ad alti livelli devi essere pagato di conseguenza e se pensiamo alla coppa dei mondiali femminili e a quanti soldi hanno fatto guadagnare, lo so perché le ho seguite, devono essere pagate alla stregua degli uomini”.

Cinque calciatrici della nazionale americana hanno sporto denuncia contro la federazione per la discriminazione salariale.
Nel 2015 la squadra delle donne ha fatto fruttare 4 milioni di dollari di profitto in più del team maschile. E ora denunciano il fatto di essere pagate un quarto dei calciatori maschi. “Vogliamo semplicemente giocare per ciò che è giusto, ciò che è corretto, ciò che ci spetta. Siamo in prima linea, non solo per il calcio, ma per tutti i lavori, credo che sia importante discutere questa questione”, denuncia la giocatrice Ali Kiesler.

Secondo le giocatrici, le differenze salariali dipendono dal sistema di pagamento che uomini e donne negoziano. Le donne hanno optato per la stabilità nella forma di uno stipendio e piccoli bonus per le vittorie; gli uomini invece non ricevono uno stipendio fisso, ma bonus più alti per ogni partita giocata.
L’attuale contratto della nazionale femminile sarà rinnovato a dicembre e per allora, forse con una quinta medaglia d’oro in tasca, le giocatrici avranno più forza per negoziare.