Alex Morgan e Christine Sinclair hanno segnato la storia del calcio femminile statunitense e, per la loro fama e il loro impegno, mondiale. Sui giornali, nelle interviste e nei servizi televisivi – soprattutto di matrice statunitense – si è tornato a parlare di queste due leggende di uno degli sport più seguiti e praticati negli Stati Uniti, perché è successo qualcosa che certifica ulteriori passi avanti verso l’uguaglianza e il rispetto nei confronti del calcio “in rosa”, che in Europa è invece con radici piuttosto profonde nella sua controparte maschile e fatica a schiodarsi dai pregiudizi in quella femminile.
La prima ha vestito numerose maglie, tra cui quella della Nazionale a stelle e strisce, ed è tra le più conosciute dalle appassionate e dagli appassionati di calcio femminile del passato e del presente. La seconda, invece, ha difeso con orgoglio la Nazionale dell’acero segnando quasi 200 gol e, prima di annunciare il ritiro, ha omaggiato e traghettato il Portland Thorns verso uno splendido percorso in NWSL. Morgan e Sinclair hanno tracciato un altro passo verso il consolidamento di questo sport e verso l’importanza che dev’essere data alle singole atlete, diventando esempi per tutte le bambine che scelgono di inseguire il loro sogno di diventare calciatrici.
Le loro maglie sono state ufficialmente ritirate. Nel calcio maschile si è già visto qualche caso, per esempio Javier Zanetti nell’Inter, il cui numero 4 è stato ritirato dal carnet di possibilità che un giocatore potrebbe richiedere al suo arrivo in nerazzurro: un grande segno di rispetto nei confronti di una leggenda, e lo stesso è successo con le due giocatrici sopracitate. Solo quando, pensando a un numero in una determinata squadra, ti viene in mente una calciatrice in particolare e nessun’altra, vuol dire che stai pensando a qualcuna che difficilmente è possibile uguagliare, ed è un contesto che è venuto a crearsi con queste due giocatrici. Alex Morgan ha detto “addio” al calcio giocato da un anno, Sinclair l’ha fatto al termine della scorsa stagione di NWSL, ma nessuno si dimentica e si dimenticherà di loro.
Nessuna calciatrice del futuro indosserà il 13 del San Diego Wave, e Alex Morgan diventerà ufficialmente l’ultima rappresentante della formazione californiana ad aver avuto modo di vedere quel numero sulle proprie spalle. Dall’altra parte, nessuna giocatrice del futuro potrà aspirare alla numero 12 del Portland Thorns. La bomber Sinclair ha dato un peso così tanto importante a quella casacca che nessuna riuscirebbe a eguagliarla.
Queste decisioni potrebbero far storcere il naso: d’altronde, una bambina che aspira a diventare una giocatrice spesso si rifà a una che ha avuto una carriera brillante in quello sport, per esempio Morgan o Sinclair, desiderando fortemente di indossare il loro numero, un giorno. L’altra faccia della medaglia, però, ha un retrogusto dolce: vedere tale ammirazione verso due giocatrici vuol dire che le cose stanno cambiando, e che se sei una leggenda e sei riuscita a fare di te qualcosa di più di un semplice numero, allora hai imboccato la strada giusta e l’hai spianata anche alle altre.






