Photo Credit: Paolo Comba - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

Vangsgaard, Girelli, Pinto e Krumbiegel: questi i nomi delle protagoniste bianconere che hanno segnato l’incontro Champions recente con il Pölten.

Una emozione da carezza, che necessita di una mano perché arrivi, una cinquina che spinge ad urlare a pieni polmoni la cifra (per fare da metafora a quanto accaduto).

Quanto fatto sul campo austriaco dalla rosa del tecnico Massimiliano Canzi pone sotto i riflettori tutto il potenziale della squadra che sta ben figurando in Europa e provando a portare avanti un percorso parallelo di soddisfazione e continuità. Tutto l’orgoglio per il risultato ottenuto nelle parole della guida citata, disponibile poco dopo la gara ai microfoni della sala stampa «Sono felice della prestazione – ha esordito -. Non era facile e siamo stati bravi a renderla agevole sin dal primo minuto.

Cosa ho spiegato alle ragazze a fine primo tempo? Che dovevamo provare a essere più concrete possibile, perché la differenza reti ha un peso ed era necessario spingere per 90 minuti».

Dichiarazioni totalmente al miele che hanno, poi, trovato spazio nei riferimenti futuri; prossimamente, infatti, l’impegno davanti al Manchester United: «festeggeremo quest’ottimo risultato, ma siamo consapevoli di doverci concentrare sui prossimi appuntamenti che ci aspettano – ha riferito -. Faremo il massimo, anche perché sappiamo di giocarci una grande opportunità».

Per ultimo (non per importanza) un pensiero all’ottima rosa a disposizione cui la stessa figura ama dedicare spesso un pensiero, con la fierezza di chi sa di poter contare su individualità e cooperazione: «Ho visto una squadra disposta al sacrificio, a correre indietro quando necessario – ha concluso -. Lo scorso anno giocavamo con tre attaccanti, poi siamo passati al 3-5-2 a inizio stagione, e ora stiamo riproponendo quanto fatto nei mesi scorsi; lo schieramento con tre giocatrici offensive è quello che fa parte della nostra identità.

Sono così fortunato ad allenare giocatrici come Girelli che mettono sempre la squadra al primo posto rispetto all’aspetto personale; gol e giocate nascono anche da questa predisposizione, oltre che dal lavoro fatto in allenamento».

Il sogno continua.

Eleonora Mereu
Aspirante giornalista cagliaritana. Quella per lo sport femminile? Una passione nata anni fa, che mi spinge ora ad impugnare una penna per dar voce, nel mio piccolo, alle piccole e grandi realtà. Con le ragazze della Nazionale ho imparato ad apprezzare ancora di più il settore, percependo quanto scrivere sia un privilegio più che una missione, che va portato avanti con rispetto ed un reale sentimento per il movimento.

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