Vangsgaard, Girelli, Pinto e Krumbiegel: questi i nomi delle protagoniste bianconere che hanno segnato l’incontro Champions recente con il Pölten.
Una emozione da carezza, che necessita di una mano perché arrivi, una cinquina che spinge ad urlare a pieni polmoni la cifra (per fare da metafora a quanto accaduto).
Quanto fatto sul campo austriaco dalla rosa del tecnico Massimiliano Canzi pone sotto i riflettori tutto il potenziale della squadra che sta ben figurando in Europa e provando a portare avanti un percorso parallelo di soddisfazione e continuità. Tutto l’orgoglio per il risultato ottenuto nelle parole della guida citata, disponibile poco dopo la gara ai microfoni della sala stampa «Sono felice della prestazione – ha esordito -. Non era facile e siamo stati bravi a renderla agevole sin dal primo minuto.
Cosa ho spiegato alle ragazze a fine primo tempo? Che dovevamo provare a essere più concrete possibile, perché la differenza reti ha un peso ed era necessario spingere per 90 minuti».
Dichiarazioni totalmente al miele che hanno, poi, trovato spazio nei riferimenti futuri; prossimamente, infatti, l’impegno davanti al Manchester United: «festeggeremo quest’ottimo risultato, ma siamo consapevoli di doverci concentrare sui prossimi appuntamenti che ci aspettano – ha riferito -. Faremo il massimo, anche perché sappiamo di giocarci una grande opportunità».
Per ultimo (non per importanza) un pensiero all’ottima rosa a disposizione cui la stessa figura ama dedicare spesso un pensiero, con la fierezza di chi sa di poter contare su individualità e cooperazione: «Ho visto una squadra disposta al sacrificio, a correre indietro quando necessario – ha concluso -. Lo scorso anno giocavamo con tre attaccanti, poi siamo passati al 3-5-2 a inizio stagione, e ora stiamo riproponendo quanto fatto nei mesi scorsi; lo schieramento con tre giocatrici offensive è quello che fa parte della nostra identità.
Sono così fortunato ad allenare giocatrici come Girelli che mettono sempre la squadra al primo posto rispetto all’aspetto personale; gol e giocate nascono anche da questa predisposizione, oltre che dal lavoro fatto in allenamento».
Il sogno continua.






