Scesa in campo tra le mura difficili del Real Madrid senza paura, la Roma dura per tutto il primo tempo: lo strapotere delle spagnole fa breccia nella difesa giallorossa all’inizio della ripresa e mette in evidenza tutti i limiti del gruppo allenato da Mister Luca Rossettini, ancora acerbo in ottica europea ma che, nel primo tempo, riesce a trovare degli sbocchi per far male al Real Madrid. Un 6 a 2 la cui storia dura la prima frazione, perché la seconda è solo blanca. Per le giallorosse rendono la serata meno triste Viens e Haavi, autrici di due gol meravigliosi.
Il Real Madrid passa in vantaggio da subito con la rete di Redondo, la più veloce a ribattere in rete un pallone smanacciato da Baldi, la Roma si chiude in difesa e tenta di accendersi in contropiede, uno sforzo che viene premiato con il pareggio firmato Viens, complice un’uscita un po’ indecisa dell’estremo difensore madrileno. Dopo il gol la fiducia delle giallorosse, ma il Real Madrid torna in vantaggio grazie a Weir, brava a imbucarsi nella difesa giallorossa e a calciare sotto l’incrocio. Haavi riporta tutto in parità con un gol sensazionale: ricevuto il pallone da Greggi, il suo destro da fuori si insacca sotto l’incrocio. Il Real Madrid reagisce e Redondo porta ancora avanti le spagnole al 42′ servita da Caicedo, una diagonale che riporta di nuovo avanti il Real Madrid.
Nella seconda frazione la Roma concede troppi spazi, e il Real ne approfitta. Lakrar firma il gol del 4 a 2 sporcando una palla di Redondo, diretta verso la porta. Giallorosse in blackout, le padrone di casa calano la manita sull’imbucata di Weir, assist ancora di Caicedo. Sotto di tre gol, la Roma ripone la sua fiducia in Dragoni, che entra e prova a fare magie, ma il Real Madrid è troppo forte: Caicedo confeziona l’assist per il colpo di testa di Navarro che vale il 6 a 2.
Caicedo, Redondo e Weir migliori in campo, Roma tradita invece dalle sue “garanzie” Di Guglielmo e Greggi, non in serata e ombre di quelle viste nelle ultime partite. La difesa giallorossa ha patito parecchio la forza e l’esperienza del Real Madrid. Le padrone di casa hanno gestito meglio il pallone, trovato spesso la conclusione nello specchio della porta e superato la retroguardia spesso e volentieri, segno che la retroguardia scricchiola ancora troppo se sotto pressione.
L’esordio nell’Europa che conta è amaro, proprio dopo un cammino molto dolce e fatto di piccole soddisfazioni per arrivarvi, ma il percorso è ancora lungo. Da questo match la Roma esce con la consapevolezza di poter essere determinante, ma di doverlo desiderare. La prossima avversaria sarà il Barcellona al “Tre Fontane” in un altro big match tra Spagna e Italia, ma prima c’è la trasferta contro il Milan per la seconda di Serie A.






