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Sotto i riflettori dell’Allianz Stadium e 4497 spettatori, la Juventus Women copre l’insoddisfazione della precedente prestazione in campionato e rincara la dose di speranza nel riuscire a ben figurare dopo l’ex fermo ai gironi della medesima competizione. Davanti al Benfica la “Vecchia Signora” ingrana la marcia e lo fa tra primo e secondo tempo, condannando a tappeto la realtà portoghese con un 2-1.

Inoltrati i 6 minuti è la squadra ospite a passare in vantaggio: nulla può Peyraud-Magnin sul colpo deciso di Alves. In questi casi si pensa alla fatica, alla salita, mentre alla formazione di casa bastano 16 minuti ad avvicinare il risultato: il tentativo di testa di Vangsgaard ed il tiro-opera di Bonansea anticipano l’1-1 firmato da Salvai grazie ad una magnifica incornata su assist della numero 11. Un messaggio di speranza e del più concreto “ci siamo”, mai scontato davanti ad una avversaria attualmente prima nel rispettivo campionato.

La Juventus non si accontenta e sfoggia costruzione ed inserimento per un forcing in grado di mettere in difficoltà le ospiti; Bonansea? Una vera protagonista quest’oggi e ugual protagonista al momento del 2-1, annullato per fuorigioco di Girelli. Al duplice fischio è ancora parità tra le due, ma che performance!

È la seconda parte di gara a decidere la vincitrice dell’occasione: mentre il tecnico seleziona Beccari per Vangsgaard, Brighton per Godo e Schatzer per Walti, ci pensa Salvai a raddoppiare su corner. La centrale porta avanti la propria squadra che difende con le unghie e con i denti il risultato fino al triplice fischio, definito dopo i 5 di recupero.

Buona la prima, una vittoria che carica l’ambiente, ma…attenzione al girone infuocato (perché ostico, quasi dantesco per la presenza di avversarie di livello internazionale) nel quale le ragazze di Canzi sono state raggruppate. Giovedì 16 sarà la volta del Bayern Monaco.

Eleonora Mereu
Aspirante giornalista cagliaritana. Quella per lo sport femminile? Una passione nata anni fa, che mi spinge ora ad impugnare una penna per dar voce, nel mio piccolo, alle piccole e grandi realtà. Con le ragazze della Nazionale ho imparato ad apprezzare ancora di più il settore, percependo quanto scrivere sia un privilegio più che una missione, che va portato avanti con rispetto ed un reale sentimento per il movimento.