Con gli Europei 2025 ormai alle porte (la manifestazione sportiva avrà il suo avvio in Svizzera il 2 luglio) la Polonia, 27° posto nel ranking FIFA/Coca-Cola Women’s World (giugno 2025), battute ai playoff Romania e Austria si prepara al suo esordio. Le polacche, al loro primo anno in un torneo di tale portata, scenderanno in campo da debuttanti in un girone che è riduttivo definire di fuoco: secondo i sorteggi infatti, sono state inserite nel gruppo C con le veterane Germania, Danimarca e Svezia. Proprio contro la Germania scenderanno in campo il 4 luglio a San Gallo (calcio d’inizio alle 21:00).

La Polonia ha, in passato (1981), partecipato a diverse manifestazioni sportive con la squadra di calcio femminile ma nessuna di queste ha la stessa importanza dell’Europeo. Per questo motivo la federazione ha preso le sue contromisure attuando un programma di sviluppo della disciplina chiamato “Time for Us” e utilizzando lo stadio di Gdansk come struttura dedicata alla squadra.

Con queste premesse è facilmente comprensibile la scelta dell’allenatrice della Nazionale, la trentanovenne Nina Patalon (ex centrocampista e prima donna a diventare CT delle biancorosse), di coniugare una rosa che comprendesse calciatrici d’esperienza come Paulina Dudek, Kinga Szemik e la capitana Ewa Pajor e giocatrici più giovani che hanno, in questo modo, la possibilità di presentarsi all’Europa. La formazione polacca, dunque, scenderà in campo con l’intenzione di dare tutta sé stessa facendosi forte della coesione di una squadra con una grande intesa, e della voglia di farsi notare sul rettangolo verde a suon di belle prestazioni senza mai arretrare davanti all’avversario (anche se questo parte favorito come è successo ad esempio contro l’Austria).

Il percorso della Polonia all’Europeo è ancora tutto da scrivere ma si deve già  dare merito ad una progettualità in divenire che fa presagire che quanto succederà rappresenterà non tanto un punto d’arrivo quanto una nuova partenza da cui trarre beneficio per il futuro.

Federica Pistis
Sono nata in provincia di Cagliari il 29/08/1992. Mi sono laureata in scienze dell'educazione e della formazione primaria e ora frequento la magistrale di pedagogia presso l'Unimarconi di Roma. La mia passione per il calcio è nata quando ho iniziato a seguire questo sport perchè mio fratello è un grande tifoso del Milan e io cercavo un punto d'incontro con lui. Ho iniziato a guardare le partite, e a comprenderne i meccanismi poi è arrivato quello femminile che mi ha conquistata al punto da sentire un po' mie anche le loro imprese.