“Il gravissimo episodio di Arezzo è l’ennesima goccia di un vaso già traboccato – ha aggiunto il Presidente dell’AIA – Un genitore di un calciatore di 12 anni, che ovviamente verrà perseguito in tutte le sedi, si è introdotto nello spogliatoio arbitrale durante la premiazione e ha colpito il direttore di gara, quasi coetaneo del figlio, provocandogli ferite che hanno richiesto il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale. Le lesioni e le fratture sono state giudicate guaribili in 40 giorni di prognosi. L’uomo lo ha aggredito violentemente colpendo questo ragazzo di 18 anni con una sedia, con calci, pugni e, in maniera animalesca, addirittura con un morso. Un episodio gravissimo, tanto più grave in quanto avvenuto in un torneo di ragazzi di 12 e 13 anni ed è proprio questo che dovrebbe sollecitare una urgente riflessione politica anche alle più alte cariche istituzionali, compreso il Presidente della Repubblica, al quale il nostro Maurizio Mariani, arbitro della finale dell’ultima Coppa Italia, ha direttamente portato al Quirinale il messaggio di denuncia dell’AIA contro la violenza nei confronti dei giovani arbitri ed a sostegno di una modifica del codice penale“.
“Chiediamo che a fianco di Lorenzo e degli oltre 30000 arbitri italiani che rappresento si schierino tutti coloro che hanno a cuore questa battaglia di civiltà e che tutti sappiano che io non ho intenzione di fermarmi di fronte a questo scempio – ha concluso il Presidente Zappi – proseguirò con determinazione questa battaglia. Non riusciremo ad eliminare completamente la violenza dal calcio e tantomeno dalla storia, ma occorre elevare il livello delle misure repressive ora e subito prima che sia troppo tardi“.