Parafrasando Charles Dickens, se la malattia (come la tristezza) sono contagiose anche giocare a calcio e star bene possono esserlo. Potrebbe essere questa la chiave di lettura di “Si può sempre giocare al calcio”, evento tenutosi domenica scorsa al Centro Tecnico Federale di Coverciano, organizzato da Aiac con Aiac Solidale ETS. Si è trattato del secondo appuntamento di una progettualità federale con al centro il tema del superamento di patologie anche gravi, col ritorno alla pratica sportiva, vissuta come passione ma anche come strumento di “rinascita”. In particolare questo appuntamento fiorentino è stato dedicato all’esperienza delle persone colpite da malattie oncologiche.
Una giornata intensa, che ha visto al mattino una ampia sessione convegnistica, animata da medici, psicologi e tecnici, tesa a definire linee guida di allenamento e inserimento sportivo post-malattia, mentre il pomeriggio i partecipanti si sono trasferiti sul campo 1del CTF per una serie di partitelle che ha visto in azione “la Mitica”, Nazionale dei ragazzi guariti dalla leucemia e dei donatori di midollo e la squadra dell’Ugi (Unione genitori italiani contro il tumore dei bambini ODV), oltre a una rappresentativa dell’Aiac. Secondo quanto riportato da ANSA, è stata una giornata speciale soprattutto per la squadra 100% Ugi Torino, composta da bambini e ragazzi in cura oncologica all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Dopo la visita al Museo del Calcio, i giovani atleti hanno preso parte al convegno e, nel pomeriggio, sono scesi in campo per una serie di partite amichevoli insieme a La Mitica, la Nazionale dei ragazzi guariti dalla leucemia e dei donatori di midollo, e a una rappresentativa AIAC. Presente anche l’ex calciatore granata Silvano Benedetti e il vice-presidente AIAC Giancarlo Camolese.
Anche La Gazzetta dello Sport ha sottolineato il clima di entusiasmo, definendo l’intera giornata «un inno alla vita». Il quotidiano ricorda la partecipazione del presidente UGI Enrico Pira, dell’allenatore della squadra 100% UGI Torino Marco Morra (anche responsabile scouting del Torino), che ha portato i saluti del presidente Urbano Cairo, rimarcando il valore del progetto come esempio concreto di inclusione e rinascita attraverso lo sport (fonte: Gazzetta dello Sport, testo fornito). Il Corriere della Sera ha evidenziato l’impatto umano della giornata, descrivendo l’appuntamento come un autentico gesto di inclusione. Particolarmente significativa la testimonianza di Giancarlo Camolese, che ha parlato dell’emozione provata nel «rimettere la tuta» per accompagnare i ragazzi in campo e realizzare il loro sogno di giocare sui terreni dove si allena la Nazionale maggiore.
Il Corriere ha inoltre ricordato gli interventi scientifici del convegno, tra cui quello del direttore dell’Oncologia Medica della Città della Salute Massimo Di Maio, e ha collocato l’iniziativa nel più ampio impegno FIGC verso i progetti sociali (fonte: Corriere della Sera Sport, testo fornito). Risultato 3-4 finale, vittoria per “La Mitica”, tra sudore, gioia, strette di mano, sorrisi, storie diverse ma una stessa direzione: dimostrare che il calcio può essere un alleato prezioso nel superare la malattia e tornare a vivere appieno. L’evento ha confermato la centralità del ruolo sociale dello sport e ribadito l’impegno di AIAC e AIAC Solidale ETS nel promuovere progettualità che uniscono competenza tecnica, sostegno psicologico e capacità inclusiva.






