Photo Credit: Stefano Petitti - PhotoAgency Calcio Femminile Italiano

L’aspetto che ha contraddistinto le due amichevoli dell’Italia – Giappone e Brasile – è la scelta di Mister Andrea Soncin di concedere spazio a delle esordienti che hanno cominciato la loro stagione in modo ottimale con i rispettivi Club.

Federica D’Auria parte nell’undici contro il Giappone e deve andare a occupare la retroguardia. La giovane di proprietà della Juventus e in prestito alla Lazio si mette in mostra e disputa una buona prova – malgrado i ritmi del match non siano altissimi. Giganteggiare davanti alla porta è complesso, se si è alla prima da titolare, ma D’Auria non si tira indietro e regala qualche buono spunto, a riprova che la Lazio sta diventando il giusto terreno fertile per crescere e conquistarsi, di volta in volta, la maglia azzurra.

Martina Tomaselli disputa la sua prima da titolare contro il Brasile. La giocatrice dell’Inter si trova al fianco di Cantore per dare man forte all’azione offensiva, facendosi inizialmente sopraffare dal valore dell’avversaria e faticando a strappare sui difensori attenti ed esperti della verdeoro. Confeziona un pallone meraviglioso per la corsa di Cantore, e da lì prende fiducia: aumentano le progressioni e guadagna qualche fallo per spezzare il martello pneumatico brasiliano. Cede il posto a Emma Severini al 66′ dopo due terzi di gara giocati in un crescendo che la rende una scommessa, a posteriori, vinta.

Margherita Monnecchi si fa vedere contro il Giappone prendendo il posto della veterana Barbara Bonansea nell’ultima parte di gara. Gli spazi per fare male sono pochi, con una difesa giapponese in modalità cerniera, ma qualche pallone vagante di troppo c’è, e l’attaccante della Lazio prova a trasformarlo in veleno. Anche se il gol non arriva, la prestazione di buon livello c’è.

Elisa Polli è quella dal cammino più in salita, in azzurro. La “donna della Provvidenza” dell’Inter di Mister Piovani scende in campo contro il Giappone e cerca subito di mettere il proprio sigillo. Rischia di concludere l’esordio con un infortunio, ma per sua fortuna tutto è bene quel che finisce bene. Sfortunata sul piano delle occasioni, la giocatrice nerazzurra è però pronta a inserirsi negli ingranaggi di Mister Soncin, e di certo rimarrà a disposizione per il presente e per il futuro.

La favola azzurra la scrive Nadine Nischler, passata nel giro di pochi anni dalla Serie C alla Serie A e, infine, alla maglia della Nazionale dopo un inizio di stagione interessante nel Como Women. L’attaccante scende in campo contro le nipponiche nel finale, scrivendo sul proprio quaderno dei ricordi: “una piccola frazione di partita, un grande passo per la mia carriera”, perché il talento va valorizzato e, anche se all’inizio pochi minuti sembrano piccolezze, col tempo diventano l’inizio di qualcosa di bello.

Come un’automobile, ogni calciatrice ha bisogno di un minimo di rodaggio, prima di essere a tutti gli effetti al top di gamma. Per il momento, “tutte le esordienti di Andrea Soncin” sembra un film a lieto fine.

Ilaria Cocino
Nata a Torino nel 1998, si appassiona al calcio e all'atmosfera magica degli stadi fin da ragazzina. Laureata in Traduzione presso l'Università degli Studi di Torino, attualmente è traduttrice freelance dall'inglese e dallo spagnolo e si occupa anche di editoria. Da sempre affascinata dal mondo del giornalismo sportivo, prova a coniugare la sua passione per il calcio femminile con quella per le lingue per immergersi anche in quello internazionale.