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Dopo una stagione travagliata l’Audace Verona ha ottenuto la salvezza nel play-out contro l’Irpinia. In casa veneta, nelle ore seguenti al successo contro le campane, tramite i propri sociale Arianna Pomposelli, calcettista delle venete e della Nazionale, non ha nascosto la sua emozione dichiarando:

“Ho giocato tante partite importanti, tante finali, ma erano mesi che dormivo male, che l’agitazione mi mangiava lo stomaco. Questo sport è bello e maledetto, ci siamo trovate dove non meritavamo di essere.
Ma le cose non succedono mai per caso e forse dovevamo arrivare a giocarci questo play out per capire con quanto amore eravamo attaccate a questa categoria.
È stato un anno difficile, pieno di lacrime, ma oggi di gioia.
Questa squadra meritava di piangere di gioia.
Per l’amore e il sudore dati a questa maglia.
Oggi sono cresciuta, oggi ho fatto un passo in più, un nuovo ricordo nello zainetto, il cuore oltre l’ostacolo. Il mio amore per questo sport non ha limiti.
Più di qualsiasi altra finale, grazie squadra, grazie a tutti i bimbi della scuola presenti oggi, grazie alle tribune piene di gente che gridava e si emozionava per noi siete stati una spinta incredibile, grazie alla mia mamma senza cui non sarei nulla di tutto ciò che sono a cui devo i miei passi, grazie alla mia famiglia che non mi molla un secondo, grazie a te che mi hai tenuto in piedi un anno intero mi hai asciugato le lacrime curato nelle notti insonni, grazie a tutte le persone che ci hanno sempre creduto fino all’ultimo secondo, grazie a chi ci ha messo tutto il cuore che poteva.
Una squadra non è mai solo una squadra, uno sport non è mai solo un sport, sono tante ore di lavoro, di sacrifici, di amore, di passione, serve il fegato e il cuore grande.
Ma finché mi ha retto il fiato e finché mi hanno spinto le gambe ho dato tutto.
E lo farei altre mille volte. Non si vince niente da qui ma si impara tanto.
Restiamo in serie A meritatamente.
Daje Audace, sempre”.