Ana Carolina Sestari ha raccontato le ambizioni dell’Italia nel torneo, la sua abilità tecnica e l’emozione di affrontare il suo Paese d’origine, il Brasile, nel primo Mondiale di Futsal Femminile FIFA. Adrieli Berte, Lediane Marcolan, Ana Carolina Sestari e Gaby Vanelli sono nate in tranquille città del sud del Brasile. Oggi vivono a 10.000 chilometri di distanza, nella città eterna. Sono grandi amiche, compagne di squadra, abituate a difendere insieme un emblema che raffigura Romolo, Remo e la Lupa Capitolina nel loro amato sport a cinque. Questa volta, però, si sono ritrovate con maglie diverse, in una sfida tre contro una.
Lediane, conosciuta da tutti come Tampa, indossava il giallo canarino del Brasile. Berte, Sestari e Vanelli, invece, portavano la maglia azzurra dell’Italia. Le quattro stavano seguendo il sorteggio della prima Coppa del Mondo FIFA di Futsal Femminile. E ciò che è accaduto subito dopo è stato, come ha detto Sestari, “inevitabile”: Brasile e Italia, che non si erano mai affrontate in una partita internazionale di futsal femminile, sono finite nello stesso girone. Per quanto sarà tosta Sestari ha parlato delle ambizioni azzurre per arrivare al titolo, delle battute scherzose con Tampa, del suo posto tra le migliori portiere del mondo, della sua straordinaria abilità con il pallone e tanto ancora.
FIFA: Sei stata nominata per il premio di Miglior Portiere Femminile negli ultimi sei anni consecutivi. Pensi di aver meritato di vincerlo almeno una volta?
Ana Carolina Sestari: “Penso che ci siano molte ottime portiere. Credo che ce ne siano diverse più complete di me, quindi non penso di averlo meritato. Ovviamente mi sarebbe piaciuto tantissimo vincere, è per questo che lavoriamo ogni giorno. È un premio importante, ma sono convinta che chi lo ha vinto lo meritasse davvero. Spero di riuscirci un giorno, lo desidero molto. Ma per ora, essere tra le prime dieci è già una grande soddisfazione per me.”
Chi ritieni sia la miglior portiera del mondo in questo momento?
“Credo che la sfida sia tra due: Bianca Castagnaro e Ana Catarina Pereira. Penso che Bianca sia la portiera più completa: la ammiro molto, perché è davvero brava con il pallone tra i piedi, e questo la rende ancora migliore nel suo ruolo. Anche Ana Catarina è un’eccellente portiera. Secondo me, sono le due migliori e io mi metterei lì in mezzo, a competere con loro.”
Sei eccezionale con la palla al piede e segni molti gol. Puoi parlarci di queste qualità?
“Negli ultimi due anni ho segnato più gol che in tutti quelli precedenti. Due anni fa ne ho fatti 15, e l’anno scorso nove. Sono quasi entrata nella classifica delle migliori marcatrici. Di recente ho cambiato squadra proprio per poter giocare di più con i piedi era un mio obiettivo personale. Prima giocavo molto più “da portiera classica”, restando sulla linea di porta, ma non funzionava per me.”
“La mia squadra attuale, invece, ha uno stile di gioco molto più offensivo e un allenatore che incoraggia questo tipo di approccio. Oggi mi concentro di più sul possesso palla e sulla creazione della superiorità numerica. Cerco sempre di migliorarmi, di arrivare al livello delle migliori, di diventare la migliore. Oggi una portiera deve essere più completa: deve saper giocare anche con i piedi.”
Negli ultimi anni l’Italia ha battuto il Portogallo, ha battuto la Spagna e ha chiuso 15 partite imbattute. Puoi raccontarci la crescita dell’Italia?
“Penso che l’evoluzione dell’Italia sia avvenuta davvero in fretta. Siamo una squadra molto giovane e, se guardiamo a ciò che abbiamo conquistato in soli dieci anni, è davvero notevole. Credo che l’arrivo di molte giocatrici straniere nel campionato italiano abbia aiutato tantissimo le giocatrici locali: ha alzato il livello e ha dato al futsal italiano nuove figure di riferimento, nuovi idoli.”
“Detto questo, penso che ci sia ancora molto margine di miglioramento. Non vogliamo crescere solo come nazionale, ma anche far crescere la professionalità del campionato, perché sarà questo, in futuro, a fare la differenza per la squadra azzurra. Ed è proprio per questo che ci ispiriamo molto a Portogallo e Spagna.”
Sei nata in Brasile, ma hai scelto l’Italia come tua casa e rappresenti le Azzurre. Cosa ti è passato per la testa quando le due squadre sono state sorteggiate nello stesso girone alle Filippine 2025?
“Penso che sarà una partita davvero emozionante. Ovviamente conosciamo molto bene le ragazze brasiliane: quasi tutte hanno giocato qui in Italia. Sarà un’ottima occasione per capire a che livello siamo, perché il Brasile è una delle migliori nazionali al mondo. Lo scopriremo fin dall’inizio. Quindi, a me è piaciuto il sorteggio. Dicono che sia il “girone di morte”, e va bene così: siamo pronte a superarlo.”
Hai parlato con Tampa dopo il sorteggio?
“Abbiamo seguito il sorteggio insieme (ride, ndr.). C’erano le giocatrici della nazionale italiana di Roma e lei. Noi indossavamo la maglia dell’Italia e lei quella del Brasile! È stato davvero divertente.”
“Tampa è mia amica, ho altre amiche nella nazionale brasiliana, e non vedo l’ora di affrontarle. Sarà una sfida in cui tutti daranno il massimo, non si può negare. Hanno giocatrici eccellenti, ma penso che sappiano anche che noi abbiamo giocatrici altrettanto valide.”
Cosa pensi di Tampa come giocatrice?
“Segna sempre i gol più belli superando me! Quest’anno, giocare dalla sua parte è molto importante: lei è fondamentale per il Brasile. Sappiamo tutti che qualità abbia. È davvero una delle migliori giocatrici in circolazione!”
Cosa ne pensi di Renatinha?
“Renatinha è una delle migliori al mondo. È fantastico averla con noi e che faccia davvero la differenza. In termini di qualità, è tra le migliori al mondo, se non la migliore. È fondamentale per la nostra nazionale, ma lo è anche per l’atmosfera all’interno del gruppo. Oltre a essere una giocatrice straordinaria, è molto divertente: fa sempre battute e fa ridere tutti.”
Qual è l’obiettivo dell’Italia al primo Mondiale di Futsal Femminile?
“Vogliamo vincere. Andiamo lì per conquistare il titolo. Credo che le quattro principali favorite siano Brasile, Spagna, Portogallo e Italia. Subito dietro ci sono Argentina, Giappone e Colombia. Sarà un campionato molto aperto, ma penso che le prime quattro siano a un livello leggermente superiore rispetto alle altre.”






