Negli ultimi 365 giorni il calcio femminile ha avuto molti sviluppi dal punto di vista mediatico e organizzativo. Partiamo da quest’ultimo. Tavecchio l’aveva detto quando è stato eletto presidente della Figc che avrebbe aiutato il movimento rosa ad espandersi e a diventare professionistico come i maggiori stati europei (Francia, Inghilterra e Germania). Tavecchio appena salito in poltrona dichiarò che ogni club maschile a partire dalla stagione 2015/2016, ossia quella attuale, doveva dar vita alla categoria under 12 femminile e ogni anno aumentare di categoria in modo da poter arrivare alla creazione di una prima squadra femminile.
Questo è stato possibile, in primis grazie alla riforma che consente a ogni club maschile di rilevare il titolo di un club femminile. Questa riforma ha dato modo all’Acf Firenze, che da tempo aveva raggiunto l’accordo con la Fiorentina dei Della Valle, di far diventare la prima squadra e la primavera Fiorentina Woman’s. I Della Valle hanno dato il via a una nuova speranza per tutto il movimento tant’è che squadre come Empoli, Hellas Verona , Chievo, senza dimenticare il Bari, il Bologna e il Cesena hanno iniziato collaborazioni con le squadre femminili: Agsm Verona, Fimauto Valpolicella, Castelfranco, Riviera di Romagna, Pink Bari e Bologna. Ma queste sono solo alcune delle tante squadre maschili che hanno aperto al mondo in rosa.
Va però ricordato che il numero uno della Figc non sempre è stato favorevole al calcio femminile. Quando era ancora il presidente della Lega nazionale dilettanti dichiarò che le donne che giocavano a calcio erano handicappate per poi essere costretto a una surreale correzione: “Si pensava che le donne fossero handicappate rispetto al maschio, ma abbiamo riscontrato che sono molto simili”.
Tavecchio non è stato l’unico a fare commenti poco carini sul calcio femminile. Il suo successore alla guida dei Dilettanti, Felice Belolli, poco tempo fa dichiarò: «Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche». Frase che gli è costata quattro anni di inibizione.
Dal punto di vista mediatico il calcio femminile si è diffuso grazie a trasmissioni come Mercoledi in Rosa, Passione Calcio, Professione Calcio che ogni settimana trasmettono una partita in diretta, o alla neonata Quelli che il Calcio, trasmissione della Rai che ogni settimana dà visibilità al calcio femminile.
In Campania, il calcio riservato alle donne stenta a decollare anche se le squadre sono molte. La Salernitana di patron Lotito ha iniziato una collaborazione con la Real Salernitana che milita nel campionato regionale di Serie C. Anche il Napoli di De Laurentis nell’ultimo mese ha annunciato la creazione dell’Under 12 Femminile affidata a Salvatore Esposito ex allenatore della rappresentativa Under 15 femminile. La strada è ancora lunga, ma siamo sicuri che in un futuro qui prossimo il calcio femminile in Italia avrà la sua importanza.

FONTEIl napolista
Isabella Lamberti
Ho iniziato tre anni fa con il portale calcioinrosa.it. In passato grazie a Mario Cacciatore, scomparso lo scorso anno, su Tele A ho curato uno rubrica dedicata al calcio femminile con collegamenti telefonici. Scrivo per quotidicani locali cartacei tra cui: Corriere del Pallone (regionale) e Cronache del Salernitano. Sul web scrivo per Calcioinrosa, Zerottonove e Dailynews24. Esperienza anche come addetto stampa.