Si è allargata con un altro elemento straniero, questa volta a stelle e strisce, la rosa a disposizione di mister Gianluca Nardozza. Dopo l’irlandese Shauna Peare, il nuovo arrivo biancorosso è la portiere americana Emily Dolan. Nata in Delaware il 22 luglio 1994, Emily si stava allenando con la squadra dall’inizio della preparazione e da allora la società era in attesa di smaltire tutte le lungaggini burocratiche necessarie per il suo tesseramento.

Finalmente, sabato, per Emily è arrivato il momento tanto atteso ed oltre alla prima convocazione con le sue compagne è arrivato subito anche il debutto. 
“Ero davvero emozionata e sono davvero contenta di aver già avuto la possibilità di giocare. All’inizio ero un po’ nervosa, ma poi col passare del tempo mi sono via via ambientata e spero di continuare a farlo nelle prossime partite”.

Sulla gara di Verona Emily ha le idee chiare circa il buon gioco messo in campo dal San Zaccaria. 
“Credo che la squadra abbia giocato una buona partita mostrando molte buone qualità. L’AGSM Verona è una squadra molto forte e nonostante abbiano segnato tre gol noi siamo riuscite a dare battaglia e a lottare per cercare di ribattere”. Nonostante le tre reti subite Emily trae dei buoni spunti dalla gara di sabato. “Ci sono molte cose positive da prendere da questa partita e da farle nostre in vista del prossimo impegno: partiamo da queste per migliorarci”.

L’amore con il pallone per la giovane statunitense è iniziato fin dalla tenera età di sette anni, ma quello per il ruolo tra i pali invece è nato in modo particolare, come spiega lei stessa raccontando i suoi primi ricordi calcistici. 
“In uno dei miei primi allenamenti ricordo che ci stavamo esercitando sui dribbling, ma ero talmente annoiata che passai metà allenamento a giocare con una farfalla. Iniziai a giocare in porta perché nessuna delle mie compagne voleva fare quel ruolo, così il mio allenatore scelse me”.

Da quel momento Emily non ha mai più tolto i guantoni ed ha abbandonato anche l’idea di fare l’attaccante.
“Mi piace la pressione di questo ruolo e la possibilità di influire in una partita in modo determinante. Fino ad ora ho avuto la fortuna di incontrare persone e allenatori che mi hanno aiutato a far crescere la mia passione per il gioco del calcio attraverso il loro entusiasmo, la loro passione e il loro incoraggiamento”.

Tutti elementi che Emily ha iniziato a vivere nella squadra della sua università dove ha giocato per quattro anni per poi trasferirsi alla squadra semi professionistica del Lancaster Inferno per altri tre campionati. 
“Ma poi una volta ottenuta la laurea ho maturato la convinzione di voler giocare all’estero e così una volta finita la mia stagione con il Lancaster ho iniziato a cercare delle nazioni che avevano dei campionati femminili”.

Il sogno tricolore di Emily è dunque iniziato con una semplice email, come lei stessa racconta. 
“Ho inviato mail con i miei dati e alcuni video, ed eccomi qua”.L’Italia per lei è stata una bella sorpresa non solo dal punto di vista sportivo. “L’Italia è bellissima! Adoro il paesaggio e tutti mi hanno  aiutato e sono stati fin da subito amichevoli. Stare qui è davvero bello ed anche il livello tecnico che ho trovato nella squadra è molto alto ed essere assieme a giocatrici così forti mi farà migliorare ancora lavorando duramente”
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Il primo “lavoro” italiano di Emily è stato imparare la lingua e in questo è stata aiutata anche dalle sue nuove compagne.
“Le ragazze mi hanno fatto sentire subito a casa, mi hanno aiutato a superare il primo scoglio della lingua e questo mi rende molto felice perché faccio parte di una squadra con grandi persone oltre che grandi giocatrici”.

Tutti questi elementi assieme infondono fiducia a Emily sul futuro della squadra.
“L’atmosfera nello spogliatoio è grande. Credo nel lavoro e cerco di dare sempre il massimo in allenamento perché sono convinta che la preparazione sia un elemento essenziale per ottenere il successo. Siamo tutte molto concentrate in allenamento ma riusciamo anche a essere tranquille e divertite una volta finito di lavorare. Penso che questo bilanciamento sia molto importante per una squadra come la nostra che affronta un campionato difficile come la serie A e possa rafforzare le nostre possibilità”.

È lei stessa a raccontare uno degli esempi di calciatori ai quali si ispira per raggiungere il suo obiettivo di competere ad alti livelli nei prossimi anni. 
“Ammiro molto Manuel Neuer e Ashlyn Harris e cerco di imparare il più possibile osservandoli”.

Intanto si può dire che i primi ottimi risultati Emily li abbia ottenuti proprio con la lingua italiana, che già riesce a parlare e a capire piuttosto bene, ma anche qui emerge il suo grande e costante impegno nel cercare di migliorarsi. 
“Da quando sono qui ho certamente imparato molto di questa lingua, ma ho ancora molta strada da fare e sono sicura che le mie compagne sapranno aiutarmi ancora tanto nell’insegnarmi ancora meglio l’italiano”.