Allo stadio Mazza di Ferrara è giunta l’ora del gran finale: la Roma di Spugna, campione in carica e fresca di convocazione in Champions League, cerca la ciliegina sulla torta in una stagione già straordinaria contro la Juventus di Montemurro Campione d’Italia.

Per riuscire nell’impresa il tecnico giallo-rosso si affida al 4-3-2-1, che le ha regalato tante gioie in questa stagione, inserendo tra i pali Lind, Soffia-Bartoli-Linari e Di Guglielmo in fase difensiva, Giuliano-Greggi ed Alves nella mediana, con le due punte Pirone e Lazaro in avanti ed Serturini punta centrale. Alessandro Spugna al suo primo anno alla Roma vuole mettere in bacheca questo trofeo e si giocherà tutte le sue carte per raggiungere tale scopo.

Joe Montemurro fedele al suo 4-3-3 con il quale ha affrontato le gare che contano, con Peyraud in porta, Lundorf-Gama-Sembrant e Boattin in chiave difensiva, Pedersen-Rosucci e Caruso nella centrale, Cernoia-Girelli e Bonansea in tridente d’attacco.

La palla è posta al centro, la Juve che calcia l’inizio della sfida attacca da sinistra verso destra, mentre la Roma opta per il campo meno esposto al sole. La temperatura esterna sfiora i trenta gradi e si preannuncia una gara molto ostica per il fiato e le dinamiche di tenuta fisica dei novanta minuti. Inizio molto spumeggiante con scambi veloci e con le giallo-rosse ben posizionate a pressare i portatori di palla bianco-nero.

Primo vero affondo del match avviene dopo 8 minuti a cura di Annamaria Serturini, che sfugge alla marcatura di Cernoia, sola fronte porta calcia tra le braccia di Pauline Peyraud. Poco più tardi è Paloma Lazaro a fare sentire la potenza del suo destro alla numero uno zebrata. Partita iniziata all’insegna del grande calcio tra due formazioni molto dinamiche che si affrontano a viso aperto. Le capitoline caricate a molla dal suo tecnico sembrano avere un piglio in più, in questa prima fase di gioco, la Juventus trova un unico affondo con Cristiana Girelli ma in fuori gioco. Al 22’ episodio chiave, Haavi riceve palla in area placcata al momento del tiro, dove poi viene messa giù con l’arbitro a due passi che assegna il giusto rigore: dal dischetto Andressa Alves, di sinistro, segna la rete del vantaggio per la Roma. La vecchia signora reagisce e sposta il baricentro in avanti con il primo vero tiro a rete di Arianna Caruso respinto da Lind. Rosucci suona la carica, il tifo bianco-nero si fa sentire sugli spalti, e le triangolazioni sembrano più veloci e precise in centro campo: ci prova Pedersen di testa, da un traversone centrale, ma la sfera esce a lato. Il gioco della Juventus resta sempre molto macchinoso, con passaggi che partono sempre dalle retrovie, e con la palla che non riesce a scavalcare il muro delle avversarie del centro campo, la Roma al contrario trova spazio dagli errori del giro palla bianco-nero e riesce ad essere più incisiva e dinamica. Allo scadere di tempo Manuela Giuliano ruba palla dalla tre quarti e s’invola in area, destro potente, e super parata di Peyraud in angolo. Una prima frazione di tempo che scorre via veloce e si chiude con il vantaggio meritato per le capitoline per 1 a 0.

Ripresa che parte con le stesse ventidue dello schieramento iniziale. Dopo quindici minuti la gara sembra essere sempre gestita dalla Roma che è brava a tenere il vantaggio e metterla sul piano fisico e del possesso di palla. Montemurro gioca la carta Agnese Bonfantini, al posto di Rosucci, per tentare di dare un segnale al match e il primo affondo per le campionesse d’Italia vedono Lind effettuare il primo vero blocco fronte porta.

Il caldo si fa sentire nel rettangolo di gioco ed il direttore di gara è costretto ad effettuare parecchie sospensioni per dare fiato alle calciatrici. A venti dal termine Spugna effettua i cambi per portare più freschezza e cercare di chiudere la gara: esce l’autrice della rete Andressa Alves ed entra Mijatovic: mentre la Juve inserisce Julia Grosso e Lina Hurtig.

Un finale molto più ritmico e bello dove le ragazze di Joe cercano di equilibrare l’incontro: Bonfantini in azione analoga del primo tempo, ruba palla dal centro campo, entra in area piccola e viene bloccata da Di Guglielmo: rigore con espulsione della numero 10 giallo-rossa, dal dischetto Cristiana Girelli non perdona, è segna la rete che vale il pareggio.

Nove minuti al termine e tutto è posto sulla parità ma con la Juventus che in virtù della rete, e della superiorità numerica, sembra avere più stimoli. Lina Hurtig ci prova e Lind salva sulla linea, la sfera viene rinviata sui piedi di Sara Gama, destro sporcato dalla difesa e rete del vantaggio bianco-nero. Nel finale la neo entrata Roman Haug si divora la rete del pareggio. In quattro minuti di fuoco le campionesse d’Italia ribaltano il risultato e trovano la forza e la volontà giusta per vincere questo incontro.

Dopo oltre sessanta minuti di dominio giallo-rosso, appena la Roma ha mollato la presa, la caparbietà della Juventus ha primeggiato portando a casa un trofeo che mancava in bacheca. Il “tripletino” per Joe Montemurro è stato vinto!. Complimenti alla Juventus per questa ennesima vittoria, della “Coppa Italia Socios” che ha visto le ragazze chiudere una stagione sempre al vertice.

Credit Photo: Paolo Pizzini

Paolo Comba
Paolo Comba, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Torino, dopo il conseguimento del Tesserino ha collaborato per varie testate giornalistiche seguendo il Giro d’Italia (per cinque edizioni), i Campionati del Mondo di SKI a Cortina, gli ATP FINALS di Tennis a Torino, i Campionati Italiani di Nuoto ed ha intrapreso, con passione e professionalità, dal 2019 a Collaborare con Calcio Femminile Italiano. Grazie a questa Testata ho potuto credere ancora di più a questo Movimento, sia nelle gare di Serie A che in Nazionale maggiore, ed a partecipare di persona all’ Argarve Cup ed ai Campionati Europei in Inghilterra. Ad oggi ricoprendo una carica di molta responsabilità, svolgo con onore questa mia posizione, portando ancora di più la consapevolezza di poter dare molto per lo sviluppo e la vibilità del Calcio Femminile in Italia e all’estero poiché lo merita per la sua continua crescita.