Cristiana Capotondi, attrice e capo-delegazione dell’Italia Femminile e vicepresidente della Lega Pro, si è collegata in diretta con i microfoni di TMW Radio, intervenendo nel corso della trasmissione Tutto Calcio Femminile: “Della Nazionale mi ha colpito l’alchimia che c’è tra le ragazze, anche grazie al ct Bertolini che oltre ad un ottimo tecnico è una donna capace di ascoltare. Le ragazze si sentono appagate dalla sua presenza, e questa Italia è ancora composta in gran parte dal blocco delle ragazze che hanno fatto innamorare tutta Italia nei Mondiali del 2019”.

Cosa l’ha colpita della Bertolini?
“La competenza. Il suo è un percorso molto bello, sia dal punto di vista calcistico che poi successivo: ha capacità di analisi e riesce a cambiare in corsa un match che magari non gira come dovrebbe, e credo siano caratteristiche fondamentali per chi allena”.

Ci racconta del suo passato da calciatrice?
“Ho fatto dei tornei interscolastici organizzati dalla FIGC, delle realtà secondo me bellissime, con quello che era il mio liceo dell’epoca. Non ero certamente tra le migliori, ma giocavo esterno di difesa che è anche il ruolo che mi piace di più analizzare quando vedo le partite”.

Cosa attendersi ora dall’Italia?
“Con il recupero del capitano, che è una figura di riferimento per le ragazze, e di Alia Guagni, credo che sarà un ritiro molto bello per l’Italia, in vista di una partita veramente complicata”.

Gli Europei sarebbero importanti per il movimento.
“Sì, assolutamente. Come calcio di base abbiamo una tradizione straordinaria, siamo gli unici ad avere una lega dilettanti così capillare e la terza serie, la Lega Pro, è un unicum a livello europeo”.

State lottando per la maternità…
“L’obiettivo è di ragionare sul protezionismo al femminile, che porterebbe delle tutele tra le quali anche la maternità. Solitamente si chiede uno sforzo per il rientro, ma questo è solamente nelle gambe di queste ragazze così determinate. L’attenzione in merito alla maternità è quanto di più centrato e le atlete sapranno capitalizzare l’esperienza portandola in campo”.

Quale sarà il prossimo step, al di là del professionismo?
“Con la bacchetta magica lavorerei su LND e Lega Pro affinché il desiderio delle bambine di giocare sia raccolto da strutture capillari nel nostro paese, incentivare il lavoro dei club sul settore femminile. Siamo un sistema piramidale, e la Serie A è sì il fiore all’occhiello ma reso possibile dai livelli sotto, e bisogna ragionare da sistema. Serve allargare la base, il campione dal quale estrarre poi i talenti. Vorrei proporre anche il calcio misto nelle scuole”.

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