Dopo l’amara retrocessione avvenuta lo scorso anno, la Lucchese Femminile ripartirà dall’Eccellenza Toscana. La squadra, arricchita con nuove calciatrici, non pensa ad altro che a lavorare per ritrovare la migliore versione di sé stessa. Sul fronte tecnico il nuovo allenatore della prima squadra è Stefano Cordeschi – la scorsa stagione alla guida dell’Under 19 – che ha preso il posto di Tony Carruezzo. Calcio Femminile Italiano ha raggiunto in esclusiva il nuovo allenatore che ci ha raccontato a cuore aperto di come il club si sta preparando per affrontare questa nuova sfida.

Che effetto le fa ritrovarsi sulla panchina della prima squadra e cosa cambia rispetto ad allenare l’under 19? Avendo avuto un’esperienza interna alla società, questo la aiuterà nella gestione del gruppo e quindi del rapporto tra le più esperte e le più giovani?

Alcune delle Under 19 hanno “traslocato” in prima squadra e questo mi rende già la vita più facile. Inoltre, alcune delle ragazze rimaste in rosa le conosco molto bene, anche perché spesso nella passata stagione abbiamo avuto sessioni di allenamento congiunto. Questo presume di per sé una certa predisposizione nell’amalgama tra le giovani e le più esperte”.

Guardando non solo il campo ma anche il Progetto Lucchese in generale, quali sono gli obiettivi per la nuova stagione che sta per cominciare?

“Gli obiettivi sono sempre gli stessi: far crescere le ragazze, partendo dalla scuola calcio, passando per il settore giovanile, al fine di creare un bacino attraverso il quale in un futuro sarà possibile avere a disposizione calciatrici del luogo e possibilmente cresciute nella società rossonera. Sarebbe una nota di merito, anzi, un vanto. La strada è lunga ma allo stesso tempo percorribile. Certo, ci vuole massimo impegno da parte di tutte le componenti, nonché un impegno importante anche di tipo economico”.

Dopo la retrocessione sono state molte le partenze. Ricordiamo in particolar modo quelle di Campagni, Laface e di Lehmann. Ciò nonostante alcune calciatrici hanno accettato la proposta di tentare di riportare la squadra in alto. A partire da capitan Benedetta Fenili, passando per Valentina Bengasi, Maria Fricano, Ilaria Orsi, e Laura Migliavacca. Quanto è importante avere in rosa delle ragazze con un profondo attaccamento alla maglia? Che tipo di ambiente ha trovato?

“Stiamo lavorando anche in funzione di questo. La retrocessione è stata amara e mal digerita dalle ragazze, ed in un certo senso tra loro c’è la voglia di rivalsa. Questo lo denoto anche nel lavoro quotidiano, dove le superstiti della scorsa stagione stanno dando sempre il massimo di loro stesse. Io dico sempre che “chi resta nella sconfitta ha già vinto”, d’altronde è facile salire sul carro del vincitore e si sa; “la vittoria ha tanti padri, ma la sconfitta è orfana”. A queste ragazze devo solo dire grazie, visto che tra le altre cose hanno anche rifiutato offerte importanti e da categorie superiori”.

Come sta andando il ritiro di preparazione pre campionato? C’è qualche ragazza che l’ha particolarmente colpita?

“Mi piace essere sempre sincero, ti dico che non sta andando benissimo. Abbiamo diverse infortunate, in più abbiamo avuto la sfortuna di una ragazza che è stata sottoposta ad operazione per un’appendicite. Insomma tanta sfortuna in una rosa abbastanza ridotta e quindi il lavoro ne risente. Però sono altresì sincero nel dire che il resto della truppa mi sta dando anche più del 100%. Di questo ne è consapevole l’intero staff tecnico che nonostante le mille difficoltà lavora con me ogni giorno a stretto contatto con molto entusiasmo. Maria Fricano mi ha particolarmente colpito per dedizione e passione”.

Che campionato si aspetta? 

“È sempre difficile dare giudizi ad inizio stagione, avendo anche pochi riferimenti rispetto alla competitività delle altre squadre. In questo Calcio Femminile Italiano ci dà una grossa mano con notizie sempre aggiornate anche sul calciomercato. La nostra è una squadra praticamente nuova e nel girone ci sono realtà più consolidate della nostra. Su tutte Sansovino, Pietrasanta, Lebowsky e Prato che stanno allestendo una rosa altamente competitiva. Noi non ci tireremo indietro e porteremo fieri i nostri colori, uscendo dalle gare consapevoli di aver dato il massimo di noi stessi. Il resto lo dirà, come sempre, il campo”.

Cosa augura a sé stesso e a questa nuova avventura?

“L’augurio più grande che io possa farmi è quello di dare serenità a queste ragazze e magari lasciargli qualcosa che possano ricordare nel loro futuro, calcistico e non. Per il resto spero che non si faccia male nessuna delle mie ragazze e perché no, magari toglierci delle soddisfazioni importanti”.

Chiara Frate
Chiara Frate, attualmente iscritta al corso di laurea triennale in Mediazione Linguistica e Culturale, coltiva la passione per il giornalismo sportivo ed il calcio, sia femminile sia maschile. Attualmente è redattrice di SportdelSud, un giornale sportivo innovativo di partecipazione popolare che le ha offerto l'opportunità di mettersi alla guida di un progetto imprenditoriale nel settore della comunicazione. Conosce l'inglese, il francese, lo spagnolo e sta imparando anche il portoghese. Sempre pronta a schierarsi a favore della parità di genere, il riscatto delle donne e l’impegno costante e instancabile verso un nuovo approccio culturale anche dal punto di vista sportivo.