In quasi 37 anni di onorata carriera, Emanuela Vincenzi si dice soddisfatta di come la squadra è cresciuta diventando sempre più competitiva. Il lavoro che viene fatto la gratifica dal punto di vista societario ma soprattutto a livello umano. In questa bella chiacchierata ci ha raccontato del suo mestiere e delle soddisfazioni che le dà, lasciandoci con un bellissimo insegnamento: ricordarsi di puntare sempre in alto.

Da quanto tempo fai parte del mondo dello sport?
Da 3 anni siamo diventati Cesena FC Femminile per una collaborazione con il comparto maschile, ma siamo nati come ASD Castelvecchio nel 1984 e io sono una dei soci fondatori. Ho iniziato la mia carriera sportiva come calciatrice, ho fatto un po’ da apripista con le mie compagne, poi sono diventata dirigente”.

Il tuo è un lavoro di estrema importanza che però si svolge “dietro le quinte”. Quali sono i tuoi compiti?
Sono dal più sciocco che può essere il lavaggio delle maglie, fino al più importante che è la gestione della parte amministrativa e contabile. Organizziamo le trasferte, trattiamo con gli sponsor, diamo supporto alle ragazze. I compiti sono tanti e cerchiamo di suddividerceli tra i vari responsabili, poi io e mio marito, che è il presidente, facciamo un lavoro di supervisione in quanto siamo le figure più anziane della società. Il mio lavoro è quindi molto vario, ora mi chiamano Team Manager ma di fatto sono una responsabile“.

Hai proprio un bel da fare…
Si, ma quando c’è la passione c’è tutto. Ci siamo anche divertiti tantissimo e vedere crescere questa realtà negli anni è motivo d’orgoglio per noi. Ora proseguiamo, puntiamo in alto. Nella vita e nello sport è necessario darsi degli obiettivi alti a cui mirare, poi se non ci si arriva pazienza, ma bisogna darseli. Le giovani calciatrici hanno bisogno di credere che ci siano dei desideri che si possono realizzare, sperare di poter arrivare in Serie A e, perché no, anche in Nazionale. Questo stimolo, questi sogni, ci devono essere e il nostro compito come adulti è aiutarle a credere in questo“.

Potete ritenervi soddisfatti di questa stagione?
Assolutamente sì. L’obbiettivo di quest’anno era quello di ottenere la salvezza con più facilità rispetto alle stagioni passate e direi che lo abbiamo abbondantemente raggiunto. Non vogliamo alzare troppo l’asticella, ma adesso possiamo anche toglierci qualche soddisfazione. È bello stare anche in alta classifica, e vedere che il proprio lavoro e i propri valori ricevono il giusto premio“.

In una società longeva come la vostra, deve essere un vanto per voi creare future campionesse, vedere dove possono arrivare le ragazze…
Certamente, e ce ne sono state diverse nel corso negli anni che hanno raggiunto la massima serie, ultima Elena Battistini, cresciuta nel nostro vivaio e trasferita quest’anno alla Roma. Averle potute crescere e aiutare a raggiungere il proprio sogno è un motivo di grande orgoglio. Abbiamo altre giovani promesse per le quali si prospetta un futuro al top, sono già sotto gli occhi delle grandi società. Dietro la soddisfazione poi c’è sempre un aspetto umano: con queste ragazze passiamo un sacco di tempo e vederle da bambine diventare adolescenti e poi donne, ci rende molto felici perché valorizzano il nome della società. In primis però c’è quella gratificazione tipica di un genitore che vede crescere le proprie creature. È inevitabile che ci si leghi a queste ragazze, ti innamori di loro, le consideri un po’ tutte le tue figliole“.

Non ci sono tante donne che fanno parte della dirigenza. Pensi che oltre all’affermazione del calcio femminile, ci sia bisogno di lottare per garantire la parità anche in ambito manageriale?
Penso che dovremmo prendere possesso del nostro mondo come donne. Soprattutto negli sport femminili, credo ci sia bisogno di più presenze appartenenti al genere. In fondo chi più di noi può capire noi stesse? Spero che sempre più ragazze dopo la carriera da calciatrici scelgano di amare la squadra allo stesso modo diventando dirigenti o allenatrici. Facendo parte di questo mondo da molti anni, ho visto che negli ultimi c’è stata una grossa crescita, data da una maggiore visibilità e considerazione. Sono stati fatti dei grandi passi in avanti, la strada è ancora lunga e in salita ma abbiamo intrapreso quella giusta… ed era ora!“.

Credit Photo: Cesena Femminile