Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha ricevuto questa mattina il Premio Edela, il riconoscimento conferito a personaggi del mondo dell’arte, dello sport, della cultura e dello spettacolo che si sono distinti nelle rispettive professioni e nel sociale. Il Premio, ideato dalla fondatrice dell’Associazione Edela Roberta Beolchi e giunto alla seconda edizione – dedicata a Maurizio Costanzo – vuole dare voce e sostenere i minori che hanno perso la madre perché uccisa dal padre, un ‘dramma nel dramma’ conseguenza del femminicidio.

“Grazie all’Associazione Edela – ha dichiarato il presidente federale ritirando il premio – che accende i riflettori sul buio di chi vive questi drammi. Questo è un riconoscimento che nobilita la mia sensibilità e quella della FIGC, che è sempre più impegnata nei processi di educazione, in particolare nei settori che coinvolgono i giovani. Abbiamo una grande responsabilità, legata alla profonda diffusione e alla capacità comunicativa che ha il calcio. Dobbiamo essere testimoni di cultura: il dramma sociale rappresentato dai femminicidi coinvolge tutti e richiede misure urgenti. Insieme a Federica Cappelletti, presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica, abbiamo avviato una serie di progetti di comunicazione per diffondere questi valori”.

Gravina è stato premiato ‘per la grande sensibilità umana che lo contraddistingue e l’alta competenza professionale che mette a disposizione della Società Civile. Un esempio di straordinario impegno attraverso il ruolo di presidente della FIGC, ponendo l’attenzione al valore dei più deboli con azioni concrete e di sostegno e, affinché, la rilevanza del calcio possa rappresentare il luogo di confronto, esempio e rispetto’.

Nel corso dell’evento, che si è svolto presso il Salone d’Onore del CONI, è stata premiata anche la presidente della Divisione Serie A Femminile Professionistica Federica Cappelletti per aver lanciato #MAIPIÙ, la campagna contro la violenza di genere che verrà portata avanti in questa stagione sportiva.

Tra i premiati la scrittrice Dacia Maraini, le conduttrici Rita Dalla Chiesa, Alba Parietti, ed Emma D’Aquino, il giornalista Francesco Giorgino, la criminologa Roberta Bruzzone e il pittore Fabrizio Di Nardo. Hanno ricevuto un riconoscimento anche Camilla Costanzo, figlia del compianto giornalista Maurizio Costanzo, Alberto Olivetti (presidente Enpam), Simona Paravani Mellinghoff (chief Investiment officer BlakRock), Luisa Regimenti (presidente Associazione Nazionale Medici Legali e assessore alla Regione Lazio), Cristina Costarelli (presidente ANP Lazio), Elisabetta Aldovrandi (presidente dell’Osservatorio Nazionale sostegno Vittime di Reato) e Marco Manicastri (presidente Mondo Riabilitazione).

A dare voce alla rappresentanza di orfani di donne uccise dai loro mariti è stato Carmine Ammirati, orfano di femminicidio e autore di un libro autobiografico dal titolo ‘Là dove inizia l’orizzonte’.