Le nuove disposizioni del governo sul Green Pass e sulle vaccinazioni crea, con il rientro dalle vacanze, nuove sorprese per chi riprenderà le attività sportive (all’aperto e al chiuso).

Dopo due stagioni quasi bloccate e a singhiozzo (a seconda della zona bianca, gialla o rossa in cui ci si trovava) gli allenamenti e partite, si spera, che le attività si possano svolgere in modo abbastanza regolare.

E la Figc ha già stilato un protocollo (44 pagine pubblicate sul sito ufficiale della Figc) con le indicazioni di come si dovranno comportare le società dilettantistiche sia a livello agonistico che pre-agonistico.

Grossa novità di quest’anno l’ introduzione del “Green pass” per tutti i ragazzi che hanno compiuto 12 anni.

“Il Protocollo si applica a tutte le attività dilettantistiche e giovanili (compresi il Calcio Femminile, il Futsal, il Beach Soccer, il Calcio Paralimpico e Sperimentale e gli arbitri di tutte le relative categorie) di livello nazionale (o comunque riconosciute ‘di preminente interesse nazionale’ dalla Federazione o relative alle fasi finali nazionali di competizioni regionali), ovvero di livello regionale o provinciale, secondo le specifiche modalità applicative indicate nella sezione relativa ai requisiti medici”, si legge nella prima pagina della Figc.

Pertanto la differenza è fra chi ha più di 12 anni (attività agonistica) e chi no, ovvero che per altro coincide con la possibilità di vaccinarsi o meno.

Per i bambini sotto i 12 cambia poco (per loro non c’è la possibilità di vaccinarsi).

Occorrerà infatti attenersi sostanzialmente alle linee guida dello scorso anno: i bambini continueranno ad accedere a partite ed allenamenti (devono essere naturalmente in regola con il certificato medico di idoneità all’attività sportiva) producendo un’autocertificazione che testimoni il buono stato di salute e l’assenza di contatti stretti con persone affette da Covid e di quarantene.

Le cose si complicano per le squadre, che dovranno essere sottoposte tutte ad uno “Screening iniziale”, per i ragazzi che hanno il Green pass (cioè si siano sottoposti almeno alla prima vaccinazione) le cose saranno meno complicate nonostante il protocollo preveda per tutto il “Gruppo squadra” di sottoporsi a un test Covid prima del raduno o della prima seduta di allenamento.

Chi non è vaccinato dovrà invece fare obbligatoriamente un tampone nelle 48 ore precedenti. Tampone che, per chi non ha il Green pass, dovrà essere ripetuto a distanza di 6-7 giorni. Per tutti (vaccinati e no) la Fgci consiglia inoltre un test sierologico per “individuare se si è guariti dal Covid” magari contratto in modo asintomatico). Per tutti naturalmente servirà, come è sempre stato, il certificato medico per lo svolgimento delle attività agonistiche (chi ha contratto il Covid dopo l’effettuazione del certificato dovrà ripeterlo – ma questo già avveniva lo scorso anno anche per chi ha meno di 12 anni).

Gli Allenatori e dirigenti sono naturalmente tenuti a seguire tutti i protocolli di sicurezza (come i ragazzi e i bambini) stabiliti per legge (mascherine nei luoghi chiusi, distanziamento sociale, igiene delle mani, ecc). In questo caso, trattandosi di maggiori di 12 anni, il Green pass diventa quasi indispensabile a meno che non si si voglia sottoporre a tamponi ogni volta in cui ci si trovi nelle condizioni in cui è richiesta la copertura vaccinale.

Non tutti i passaggi sull’obbligatorietà dei tamponi e Green pass sono chiarissimi.

Quindi tutte le società stanno a loro modo già interpretando diversamente soprattutto per quanto riguarda lo “screening iniziale”, che prevede tamponi per tutti, mentre altre società lo stanno intendendo come obbligatorio NON per tutti: se un giocatore è già vaccinato con due dosi.

Insomma un vero caos all’italiana: speriamo che una circolare prima dell’inizio campionato, faccia chiarezza, altrimenti oltre ad essere già un inizio poco chiaro sarà difficile gestire tutto il sistema “green pass”.

Paolo Comba
Paolo Comba, giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti di Torino, dopo il conseguimento del Tesserino ha collaborato per varie testate giornalistiche seguendo il Giro d’Italia (per cinque edizioni), i Campionati del Mondo di SKI a Cortina, gli ATP FINALS di Tennis a Torino, i Campionati Italiani di Nuoto ed ha intrapreso, con passione e professionalità, dal 2019 a Collaborare con Calcio Femminile Italiano. Grazie a questa Testata ho potuto credere ancora di più a questo Movimento, sia nelle gare di Serie A che in Nazionale maggiore, ed a partecipare di persona all’ Argarve Cup ed ai Campionati Europei in Inghilterra. Ad oggi ricoprendo una carica di molta responsabilità, svolgo con onore questa mia posizione, portando ancora di più la consapevolezza di poter dare molto per lo sviluppo e la vibilità del Calcio Femminile in Italia e all’estero poiché lo merita per la sua continua crescita.