Le Nazionali italiane di calcio sostengono la candidatura di Roma per l’Expo 2030. Nel mese decisivo prima del voto finale, in programma a Parigi il 28 novembre, le Azzurre e gli Azzurri scendono in campo condividendo i valori della candidatura della Capitale italiana, in competizione con Ryad e Busan.

In tempi non sospetti, è stato il presidente Gabriele Gravina a manifestare il pieno sostegno della FIGC, sottolineando in una lettera di supporto i temi su cui sviluppare alcune progettualità in grado di coinvolgere il mondo del calcio, esaltandone la sua straordinaria capacità aggregativa. Se Expo, infatti, sarà a tutti gli effetti un’occasione per iniziare a immaginare nuovi territori a misura d’uomo e nuove relazioni tra noi e i nostri habitat (‘Humanlands’), lo sport dovrà recitare un ruolo fondamentale per arricchire il concetto di ‘People and Territories’ su cui si impernia la candidatura di Roma.

In questa ottica, il capo delegazione azzurro Gianluigi Buffon e la calciatrice Elena Linari, insieme ad un nutrito gruppo di Azzurre, hanno realizzato dei video endorsement con lo slogan #ISupportRomaExpo2030 sull’unicità della Capitale e del suo dossier. Inoltre, nella partita valida per la qualificazione a UEFA EURO 2024 contro la Macedonia del Nord, che si disputerà domani proprio nella Capitale, gli Azzurri scenderanno in campo sostenendo Expo Roma 2030 con la trasmissione di messaggi sui led e sui maxi schermi dello stadio Olimpico.

“È il momento di segnare un gol tutti insieme, perché non si vince mai da soli, si vince tutti insieme”, ha dichiarato Buffon. “Sosteniamo Roma Expo 2030 perché crediamo nei suoi valori di connessione, umanità e inclusione”, hanno gridato in coro le Azzurre.

SCHEDA SUL DOSSIER

Il volume di 618 pagine contiene il progetto dettagliato per concorrere assieme ad altre 3 città (Busan, Odessa e Riyadh) ed è stato redatto da un team di professori e professionisti internazionali quali Ian Philion, Richard Burdett, Carlo Ratti, Italo Rota, Michele Costabile, Christian Iaione, Livio Vanghetti e Alessandro Mancini, solo per citarne alcuni, che hanno collaborato con le Università romane e le Istituzioni locali e nazionali, sotto la guida dell’arch. Matteo Gatto già Chief Architect e Direttore della Visitor Experience di Expo Milano 2015.

Il volume è diviso in 21 capitoli, 14 obbligatori e 7 aggiuntivi, e si può riassumere in cinque parti fondamentali (le regole del Bie non permettono che il dossier venga ancora reso noto nella sua interezza).

Le cinque parti del Dossier Expo Roma 2030

1. Il commitment esteso delle istituzioni a voler ospitare l’Expo e il sostegno della società civile;
2. Lo sviluppo del tema scelto per l’Esposizione: ‘Persone e Territori: Rigenerazione, Inclusione e Innovazione’ approfondendone il valore universale e la sua centralità nel dibattito contemporaneo;
3. Una terza sezione è dedicata alla città di Roma e alla sua regione, luogo ideale per Expo 2030, per la sua unicità storica e culturale, la sua posizione di crocevia tra tre continenti e per essere uno snodo cruciale del multilateralismo e della cooperazione internazionale: sede di 337 ong e 420 ambasciate che la rendono capitale mondiale della solidarietà e della diplomazia. In questa sezione sono illustrate le capacità ricettive e i progetti che verranno messi in atto per ospitare i partecipanti e i visitatori;
4. Una quarta sezione rappresenta il cuore del dossier, ovvero il progetto fisico che si estende su tutta la città fino al sito espositivo di Tor Vergata, ne illustra i padiglioni tematici e le modalità di partecipazione previste per i paesi, un progetto che si dipanerà per la città intera in un dialogo costante tra l’Expo e il suo territorio. In questa sezione viene dettagliatamente illustrato il piano di fattibilità economica finanziaria di tutto l’evento;
5. L’ultima parte del volume è legata al fondamentale passaggio del post Expo e a tutti gli aspetti di sicurezza e organizzativi che la Capitale può e deve introdurre in vista di Expo.

Il più grande parco solare urbano al mondo

Come descritto nel masterplan di Expo Roma 2030 realizzato dallo studio di progettazione e innovazione CRA-Carlo Ratti Associati insieme all’architetto Italo Rota e all’urbanista Richard Burdett, per la candidatura della Capitale, verrà realizzato il più grande parco solare urbano al mondo.

Il parco, infatti, coprirà un’area di 150.000 metri quadrati e avrà una capacità produttiva di picco di 36 Mega Watt, il che lo renderà il più grande parco solare urbano accessibile al pubblico. Sarà composto da centinaia di ‘alberi energetici’ unici che aprono e chiudono i loro pannelli durante il giorno, raccogliendo energia e offrendo anche ai visitatori molta ombra. Dall’alto, questa infrastruttura conferisce all’intero sito dell’Expo un caratteristico aspetto a mosaico. Questa complessa rete energetica è completata dal padiglione ‘Eco-system 0.0’, l’edificio più alto dell’Expo, che fornisce il raffreddamento attraverso l’evaporazione.

Il masterplan suddivide il sito di Expo Roma 2030 in tre aree principali: la Città, il Boulevard e il Parco, in una disposizione da ovest a est tra il mondo artificiale e il mondo naturale. Il layout è caratterizzato da una graduale transizione da urbano a naturale man mano che ci si sposta da ovest a est. La Città dell’Ovest funge da Expo Village, e dopo l’evento diventerà un’estensione del campus dell’Università di Tor Vergata. Il Boulevard, l’asse pedonale centrale, è un percorso attraverso tutti i padiglioni nazionali. Infine, il Parco a est è ricoperto da una vegetazione lussureggiante e accentuato da padiglioni tematici, tra cui ‘Pale Blue Dot’, dedicato alla diffusione della conoscenza del mondo naturale.

L’impegno di Expo Roma 2030 per la rivitalizzazione del quartiere è esemplificato dalla riqualificazione de Le Vele, un imponente complesso sportivo progettato dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava. La struttura diventerà uno dei padiglioni ammiraglia di Expo Roma 2030, ospitando eventi pubblici e mostrando la trasformazione di Tor Vergata. Accanto a Le Vele, l’ingresso principale del sito espositivo funge da punto di accesso principale con una serie di nuovi collegamenti di trasporto e mobilità. Tra questi, un lungo corridoio verde collega Expo 2030 Roma agli adiacenti siti archeologici della via Appia e agli altri edifici e monumenti storici di Roma.

I NUMERI DI EXPO ROMA 2030

50,6 miliardi
Il valore complessivo dell’impatto economico generato

18,2 miliardi
L’effetto economico indiretto a breve

10 miliardi
L’effetto economico diretto (investimenti pubblici e privati e dei partecipanti)

30 milioni
Le presenze stimate

11 mila
Le nuove aziende che verranno generate a Roma

300 mila
I nuovi posti di lavoro creati