Il mixed team: di necessità virtù’ è il titolo della tesi con cui Raffaella Manieri si è diplomata a Coverciano all’ultimo corso per Direttore Sportivo, disponibile in pdf sul sito del Settore Tecnico (per scaricarla, clicca sull’allegato in fondo alla pagina). Un lavoro che è stato scelto dalla commissione d’esame come miglior tesi del corso e che le è valso una borsa di studio messa in palio dal Settore Tecnico.

La tesi di Raffaella Manieri è un lavoro che si destreggia tra esperienze personali – sul campo e in aula, in Italia e all’estero –, realtà calcistiche con idee innovative e indagini condotte per tratteggiare la diffusione del movimento femminile in tutto il mondo.

Nella prima parte dell’elaborato non solo vengono analizzati i numeri del calcio femminile e la sua recente esplosione anche fuori dai confini nazionali, ma vengono anche proposti i risultati di una ricerca condotta dalla stessa autrice e che ha coinvolto diverse calciatrici, italiane e straniere.

Dopo un excursus nella carriera da calciatrice della stessa Manieri, la parte finale della tesi descrive il caso della ‘RaffaManieri Academy’, “una palestra di vita – come viene descritto nello stesso elaborato – riservata alla fascia di età che va dai 5 ai 15 anni, basata su un’attività caratterizzata da rose miste”. Un’idea diventata realtà “per promuovere una nuova cultura calcistica”, dove bambini e bambine, ragazzi e ragazze giocano insieme. I risultati? Davvero interessanti: leggere la tesi, per credere.

Credit Photo: FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio

1 commento

  1. Non capisco perché si debba ancora parlare di rose miste quando, da alcuni anni, anche il calcio femminile in Italia è stato “sdoganato” come tutti gli altri sport al femminile. Si gioca a pallavolo o a pallacanestro con rose miste? Squadre femminili, soltanto femminili come avviene, oramai, in tutti i paesi europei più evoluti anche in questa disciplina sportiva. Grazie.

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